MONTANARA (CURTATONE) Erano davvero in tanti ieri mattina a Montanara all’inaugurazione del nuovo oratorio. Famiglie con bambini, ragazzi, anziani, c’era davvero un’intera comunità, e del resto il parroco don Cristian Grandelli ha definito il nuovo oratorio come “un sogno di comunità che ha permesso di portare alla realizzazione di una realtà plastica capace di adattarsi ai tempi moderni e mutevoli cui viviamo”.
“Uno spazio flessibile che può adattarsi in funzione delle diverse esigenze della comunità” lo hanno definito invece i due progettisti che lo hanno realizzato,
l’architetto Vittorio Longheu e l’ingegner Paolo Freddi che continuano: “il progetto nasce da un concorso vinto tre anni fa che racchiudeva già le matrici poi sviluppate nei progetti successivi. Il tema era quello di creare uno spazio riconoscibile che fosse utilizzabile dalla comunità in diversi modi. E’ stato costruito con i mattoni degli edifici che qui sorgevano un tempo. Ha una forma molto semplice che ricorda le grandi aule del passato ed ha un valore in questa sua semplicità: ci auspichiamo che possa essere curato nel tempo perchè questi spazi hanno bisogno di cure”.
Una grande casa al servizio della comunità verrebbe quindi da dire, una struttura in continuità con l’esistente come ben testimoniato anche dal bassorilievo di Alberto Jori affisso su una parete raffigurante San Giovanni Bosco, a cui è dedicato l’oratorio esistente e attiguo, e il Beato Carlo Acutis a cui sarà intitolato quello nuovo.
E’ don Cristian a spiegare che “Carlo e San Giovanni Bosco, pur essendo due figure molto diverse, un laico e un sacerdote, uno vissuto a cavallo dell’ottocento e l’altro un ragazzo contemporaneo, possono rappresentare un trait d’union tra quella che è stata ed è un’esperienza grande della Chiesa, ovvero l’amore per i giovani”.
Una sorte di ‘ponte’ dunque quello tra San Giovanni Bosco e Carlo Acutis come lo stesso oratorio del resto è “un ponte tra la strada e la chiesa” così come recita la frase di San Giovanni Paolo II riportata anche sul bassorlievo.
Il beato Carlo Acutis, che in occasione del prossimo Giubileo sarà proclamato santo, e sarà così il primo santo millenial, era un ragazzo di Milano morto nel 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante. Ciò che ha reso straordinaria la sua esistenza è stata la capacità di vivere con fede radicale tutte le situazioni che la vita gli ha presentato. A Montanara è arrivata una sua reiliqua ed è stata inaugurata la mostra che descrive i momenti salienti della sua breve ma intensa esistenza. L’8 dicembre sarà il vescovo Marco Busca a intitolargli ufficialmente l’oratorio.
Nel video servizio le immagini dell’inaugurazione del nuovo oratorio con la mostra dedicata a Carlo Acutis e l’intervento del parroco don Cristian Grandelli