MOGLIA – Quando il vescovo Marco Busca oggi pomeriggio ha bussato sul portale della chiesa, come vuole il rituale della riapertura, più di una persona tra i presenti aveva gli occhi lucidi. E del resto l’emozione era tanta, e non poteva essere diversamente per quella che è stata l’inaugurazione solenne della chiesa, dedicata a San Giovanni Battista.
Una cerimonia che ha portato a Moglia quasi tutti coloro che sono stati i protagonisti del suo recupero: tecnici, progettisti, amministratori capitanati dal sindaco Simona Maretti. Tutti insieme, con il vescovo e il parroco don Alberto Ferrari, per poter godere insieme di quello che i fedeli definiscono come un autentico capolavoro. Si è riusciti infatti a restituire una chiesa che il terremoto aveva completamente distrutto, rendendola più bella e nello stesso tempo sicura rispetto a prima.
A tal proposito le immagini del fotoservizio realizzato dal fotografo Gianni Bellesia, rendono di più di molte parole. Bellesia tra l’alto, mogliese, dal momento del terremoto ha documento con foto e video tutte le fasi che hanno portato dopo otto anni e mezzo al recupero della parrocchiale.
La chiesa aveva registrato danni molto pesanti già con la prima forte scossa del 20 maggio, quelle altrettanto forti del 29 avevano poi ulteriormente peggiorato la situazione.
Era in assoluto una delle chiese mantovane ad aver subito i danni maggiori. Per il suo recupero ci sono voluti circa 2 milioni e 600 mila euro.
A realizzare i lavori di restauro e consolidamento dell’edificio, durati poco più di due anni, è stato il raggruppamento di imprese formato da Bottoli Costruzioni, Alchimia Laboratorio di Restauro e Resin Proget,
I lavori, coordinati dall’Ufficio tecnico della Diocesi diretto dall’architetto Alessandro Campera, hanno portato anche a un importante potenziamento della resistenza sismica della chiesa.
FOTOSERVIZIO DI GIANNI BELLESIA