MANTOVA – Un messaggio di profonda gratitudine, quello arrivato alla redazione di Mantovauno da parte di Reginald Green, padre di Nicholas, il bambino americano di 7 anni ucciso nel 1994 da un proiettile mentre viaggiava in auto con i genitori sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Dopo aver letto l’articolo pubblicato nei giorni scorsi su Mantovauno – che anticipava la proposta, all’ordine del giorno del Consiglio comunale di martedì sera, di intitolare la nuova sede di Porto Emergenza a Nicholas Green – il signor Green ha voluto scrivere personalmente per ringraziare la redazione per l’attenzione dimostrata e, attraverso di essa, esprimere riconoscenza anche all’Amministrazione comunale di Porto Mantovano.”Un nostro amico di Roma ……….. mi ha inviato una notizia su Mantovauno dove viene detto che il Consiglio Comunale di Porto Mantovano domani delibererà per dedicargli un edificio. Vi ringrazio per il vostro interesse. La data rappresenta una coincidenza meravigliosa: il 9 settembre è il compleanno di Nicholas!” – ha scritto Green in una email inviata alla nostra redazione.
Una coincidenza dal forte valore simbolico: proprio il 9 settembre quindi, giorno del compleanno di Nicholas, il Consiglio sarà chiamato a esprimersi sulla proposta avanzata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Bruno Cortesi, che ha trovato il pieno sostegno dell’Amministrazione comunale.”Vista la caratteristica dell’immobile e la peculiarità della storia di Nicholas Green, il nostro consenso è ovvio” – ha dichiarato il sindaco Maria Paola Salvarani. “I genitori del bambino hanno salvato molte vite, tra cui quelle di diversi minori, grazie alla donazione degli organi. Donazione che, come quella del sangue, viene promossa da diverse associazioni presenti sul nostro territorio. Pertanto sposiamo la proposta, che per noi è molto valida”.
La nuova sede di Porto Emergenza, in piazza dei Marinai, è ormai quasi pronta, con i lavori in dirittura d’arrivo. Si tratta di un edificio che sarà dedicato ai soccorsi e al salvataggio di vite umane: un luogo altamente simbolico, perfettamente coerente con il valore del gesto compiuto da Reginald e Maggie Green, che nel momento più tragico decisero di donare gli organi del loro bambino, salvando sette persone, tra cui quattro adolescenti.