Investigazione scientifica 2.0: gli agenti della Questura risolvono un caso di furto

MANTOVA – Anche nella realtà investigativa di Mantova  il contributo tecnico della Polizia Scientifica si rivela fondamentale per l’analisi della scena del crimine, la definizione dei reati commessi e l’identificazione dei colpevoli.

E proprio a Mantova, pochi giorni fa, il Personale della Polizia Scientifica, attraverso il corretto utilizzo di queste innovative tecnologie per l’analisi di frammenti di impronte papillari, ha potuto riaprire alcuni casi non ancora risolti ed identificare l’ autore di uno di essi. Sempre a Mantova la Scientifica dispone di un operatore con la qualifica di “disegnatore anatomico”, il quale, in assenza di rilievi fotografici, può ricostruire le fattezze del soggetto da ricercare. 

“La costante riqualificazione professionale degli operatori e l’utilizzo delle nuove tecnologie strumentali aggiungono, alle indagini “vecchio stile”, opportunità decisamente più moderne e un immediato riscontro probatorio – dicono dalla Questura -. Le nuove procedure, strettamente connesse con le banche-dati di recente progettazione, consentono di cristallizzare gli scenari operativi e di trarne informazioni in tempo reale. Ora è diventato possibile, riprocessando digitalmente le informazioni, decifrare anche vecchi enigmi mai risolti nel tempo.  Gli evoluti sistemi “Data”, in riferimento all’identificazione facciale (S.A.R.I. ), all’identificazione attraverso impronte digitali e palmari (A.F.I.S.) e all’identificazione del profilo bio-genetico (D.N.A.), rappresentano gli strumenti informatizzati di ricerca e analisi in grado di vagliare le nuove prospettive investigative e di compenetrarle ai tradizionali “Archivi” di Polizia”.