MANTOVA – “Nonostante i tentativi di boicottare lo sciopero dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, i primi dati dimostrano una straordinaria partecipazione dei lavoratori, con un’adesione media nazionale allo sciopero superiore al 60%, con picchi dell’80-90%. È la migliore risposta a chi ha provato fino all’ultimo momento di rassicurare che tutto fosse in via di risoluzione”. E’ quanto si legge in una nota di Funzione pubblica Cgil. In provincia di Mantova “l’adesione – evidenzia Elena Giusti, Segretaria generale di FP Cgil Mantova – è stata di tutto rispetto, fra le più alte a livello nazionale: ha scioperato, infatti, il 93% del personale interessato”.
“Le lavoratrici e i lavoratori dell’INL hanno fatto capire, con la loro adesione al terzo sciopero proclamato in un anno e mezzo, che vogliono fatti e sono stanchi di impegni e promesse. Si chiede di risolvere non solo l’annosa questione degli arretrati della perequazione, ma anche garantire un rapporto più equo tra competenze e salario con un aumento del salario accessorio, così da bloccare l’emorragia di personale, e anche fornendo tutto il personale di strumentazione adeguata. Non è accettabile, ad esempio, che il personale dell’INL non abbia pieno accesso alle banche dati pubbliche e private e che non disponga ancora di software per l’elaborazione delle buste paga. Ci aspettiamo ora – prosegue la nota – che il vertice dell’INL e del Ministero forniscano in tempi rapidi le risposte che da troppo tempo il personale sta chiedendo. Nel frattempo, la vertenza dell’INL va avanti”, conclude Fp Cgil.