Sedici persone sono rimaste uccise a Rafah in un attacco delle forze armate israeliane, che hanno ha iniziato a chiedere ai palestinesi di evacuare i quartieri orientali della città, quelli vicini al confine con lo Stato ebraico, in vista di un’offensiva pianificata nell’area meridionale della Striscia di Gaza. Lo riporta Times of Israel precisando che i civili sono stati chiamati a spostarsi in una zona umanitaria ampliata nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis.
A riferire dell’attacco aereo sono fonti sanitarie di Gaza, secondo le quali sono state colpite due famiglie (7 morti nella prima e 9 nella seconda). Le fonti affermano che sono stati due raid separati, in due luoghi diversi di Rafah: il campo profughi di Yebna e l’area di Al Salam.
Le forze armate israeliane lanciano, attraverso “manifesti, messaggi SMS, telefonate e trasmissioni mediatiche in arabo”, l’appello ai cittadini di Rafah a trasferirsi dalla parte orientale della città all'”area umanitaria ampliata di Al-Mawasi”, si legge sui profili social delle IDF, in un messaggio in cui si ribadisce che l’esercito “continuerà a perseguire Hamas ovunque a Gaza finché tutti gli ostaggi che tengono prigionieri non saranno tornati a casa”. Sembra il segnale che l’attacco israeliano sulla città del sud della Striscia, accusata di ospitare il quartier generale di Hamas, stia per iniziare.