Iss: “la variante inglese è più contagiosa ma non infetta in modo particolare i bambini “

“Fino a questo momento le varianti più preoccupanti non sembrano causare sintomi più gravi in nessuna fascia di età. La malattia si presenta con le stesse caratteristiche e i sintomi sono gli stessi di tutte le altre varianti del virus. In termini di trasmissibilità la variante ‘inglese’ manifesta un aumento per tutte le fasce di età, compresi i bambini. Ci sono ancora molti studi in corso, ma al momento non sembra che la variante inglese abbia come target specifico i bambini, non li infetta in maniera particolare rispetto agli altri. Per quanto riguarda le altre varianti i dati non sono ancora sufficienti a formulare ipotesi”. E’ la risposta dell’Istituto Superiore di Sanità alla domanda se le varianti colpiscano in modo particolare i bambini.
L’interrogativo era emerso dopo che in giornata alcuni esperti avevano richiamato a prestare una particolare attenzione alla contagiosità della variante inglese nei bambini. Tra loro  il virologo Roberto Burioni, docente dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che su twitter ha commentato un articolo pubblicato online su “The British Medical Journal”. “Nel testo si evidenzia un aumento dei contagi tra i bambini in Italia e in Israele, forse – ma è ancora da dimostrare – legato alla diffusione della variante inglese di Sars-CoV-2” scrive Burioni.