La Cittadella compie 80 anni: otto decenni di informazione cattolica a Mantova

MANTOVA – Lo scorso 8 luglio La Cittadella, settimanale della diocesi di Mantova, ha celebrato il suo ottantesimo anniversario. Nata nel 1945, a pochi mesi dalla fine della Seconda guerra mondiale, la testata ha accompagnato generazioni di lettori nel percorso di ricostruzione sociale, culturale e spirituale del territorio mantovano. Il primo numero uscì in un’Italia ancora segnata dalle macerie del conflitto. L’editoriale d’apertura, significativamente intitolato Ricostruzione, richiamava alla necessità di edificare una nuova società sui valori cristiani, prendendo le distanze sia dai miti del passato che da quelli emergenti. La Chiesa, si leggeva, doveva farsi voce autorevole in difesa della dignità umana e della fede, rivolgendosi a credenti attivi, a chi era rimasto ai margini e anche a coloro che non ne condividevano il pensiero.

La storia del giornale prende avvio nel cortile della parrocchia di Sant’Egidio, nel cuore dell’estate mantovana. A promuovere l’iniziativa furono sacerdoti che avevano vissuto in prima persona le esperienze della Resistenza, della guerra e della prigionia. Il primo direttore fu don Mario Ghirardi, 35 anni, docente di Teologia al Seminario diocesano. Nel 1946 gli subentrò don Costante Berselli, che durante la guerra fu imprigionato a Dachau, seguito nel 1957 da don Luigi Giglioli. Negli anni successivi si susseguirono alla direzione monsignor Roberto Brunelli (1971-1975), don Stefano Siliberti (1976-1985) e monsignor Benito Regis, che mantenne la guida fino ai primi anni 2000.

Durante il lungo periodo della direzione di don Regis, il settimanale attraversò una fase di forte espansione. Le pagine passarono da 12 a 32, e si aprirono alla collaborazione con realtà associative, culturali e caritative della società mantovana. Con l’avvento delle nuove tecnologie e la trasformazione del panorama dell’informazione, La Cittadella ha vissuto anche un processo di aggiornamento, passando dalla composizione artigianale al digitale. Negli ultimi anni, sotto la direzione di Paolo Lomellini e successivamente di don Giovanni Telò, la testata ha affrontato nuove sfide, tra cui il passaggio alla pubblicazione come inserto regionale all’interno del quotidiano Avvenire. Oggi, La Cittadella è tornata al formato originale di due pagine. “Una riduzione che non rappresenta un ridimensionamento, ma una riorganizzazione in linea con l’evoluzione dei media. Il settimanale continua infatti a proporre riflessioni e approfondimenti, mantenendo vivo il suo ruolo di “voce di chi non ha voce” e di strumento di comunicazione ecclesiale e sociale” spiegano dalla Diocesi.