MANTOVA – “Fragile, custodire con cura. RSA: da sempre ci prendiamo cura delle fragilità degli anziani. Saremo in grado di farlo anche domani?”: questo il titolo del convegno che si terrà il 20 ottobre al Teatro Bibiena.
A tracciare il percorso e le aspettative di questo importante appuntamento è Adriano Robazzi, presidente di Uneba Mantova: “E’ incontrovertibile come l’andamento demografico degli ultimi anni abbia cambiato la gerarchia dei bisogni della popolazione – dice facendo un’analisi politica del sistema – Regione Lombardia ha cercato di comprenderli i bisogni e di intersecare il sistema sanitario con quello socio sanitario. Per tanti anni, quello lombardo, è stato un modello rispetto al territorio nazionale”.
Facendo un passo indietro Robazzi torna agli inizia degli anni Duemila
“Rispetto ad allora sono mutate la demografia, l’organizzazione, c’è stato il Covid, – dice – a fronte di questi cambiamenti reali il nostro mondo però non è cambiato. Rifarsi a una sanità di inizio secolo è un grosso problema per gli utenti e va a paralizzare il sistema sanitario lombardo depauperato. Questo ha generato nel tempo grossi problemi”.
Ma quali sono le difficoltà quotidiane che incontrano i gestori delle RSA? “Ci arrivano continue richieste dal territorio – spiega Robazzi – le questioni sono tre: ampliare l’offerta, qualificarla e avere maggiori risorse. A queste domande occorrono risposte certe. In assenza però di un ritorno da parte del legislatore saremo costretti a un aumento delle rette che andrà ad impattare pesantemente sulle famiglie degli ospiti. Questa situazione può essere rappresentata dalla metafora del pagliaio che brucia.
Tutti lo sanno ma gli unici con il secchio in mano sono i cittadini che continuano a pagare”.
Che fare quindi? “Il problema è grandissimo, di dimensione regionale e nazionale – continua Robazzi – Regione Lombardia, da sola, non può dare le risposte. Credo che sia necessario un intervento nazionale per garantire il diritto alla salute. Con questo appuntamento vogliamo rappresentare le nostre preoccupazioni al legislatore, ad ogni livello amministrativo. Ci rivolgiamo anche ai sindacati, oltre che ai politici, vogliamo instaurare un dialogo con i cittadini perché abbiano consapevolezza della situazione e che colpe e eventuali disservizi non vanno imputati solo ai gestori. La prima parte sarà con eminenti tecnici, quindi con rappresentanti politici, in un’ottica globale per la comunità. Credo che tutti possano essere interessati”.