“La Mn-Cr è un flop e blocca il raddoppio ferroviario Mantova-Codogno”, il M5S critica la Regione

MANTOVA – “L’autostrada Cremona-Mantova non solo è un’opera inutile ma sta bloccando anche la realizzazione del raddoppio ferroviario Mantova- Cremona- Codogno”. Lo affermano i portavoce del M5S Alberto Zolezzi e Andrea Fiasconaro, rispettivamente onorevole e consigliere regionale. I pentastellati criticano la scelta di Regione Lombardia sulla scelta, a detta loro poco sensata,  troppo dispendiosa e limitante per la realizzazione del  raddoppio ferroviario,  annunciando: un’interrogazione parlamentare, l’interessamento della Corte dei Conti e delle Procure di Mantova e Cremona. “Con la realizzazione dell’autostrada si rischia di incremento di 5 volte l’inquinamento e del dissesto idrogeologico per gli 800 ettari da occupare con il progetto autostradale”.
La vicenda dell’autostrada e i costi
“L’impasse è testimoniato dalla trattativa in corso per la realizzazione dell’arteria tra la società regionale Aria spa, in qualità di concedente, e la concessionaria del progetto autostradale., Stradivaria spa, per concordare la rescissione del relativo contratto di concessione. Sembra – spiegano i pentastellati – per la modica cifra di 20 milioni di euro che si aggiungerebbero agli altri costi previsti e sostenuti finora. Inoltre, a quanto ci risulta al progetto autostradale della Cremona-Mantova mancano all’appello 9 chilometri del tracciato. A questo punto è giusto sottolineare che il costo totale dell’opera salirebbe al doppio: e cioè oltre 2 miliardi di euro. Perché oltre al costo regionale di realizzazione della Cremona-Mantova di 1.083 milioni di euro, l’onere finanziario statale, qualora si decidesse di assecondare la scelta di regione Lombardia, ammonterebbe a circa, ulteriori, 1 miliardo di euro, per finanziare:- i 9 chilometri del tracciato (ex Ti-Bre);- le opere di connessione alla Cremona-Mantova;- il credito di imposta a titolo di Iva sui lavori e imposte su utili di esercizio e sull’attività di gestione;questi costi poi sono da confrontare con quelli derivanti dall’accordo di programma proposto dalle associazioni ambientaliste per il potenziamento della strada statale, che ammontano a circa 400 milioni di euro. Sul serio – si chiedono i pentastellati – ha senso spendere tutti questi soldi pubblici per un progetto faraonico che non porterebbe alcun reale beneficio ai cittadini?”
Il raddoppio ferroviario
“Per quanto riguarda il raddoppio ferroviario, in una nota del Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili del 21 marzo scorso, è scritto che: “a seguito delle interlocuzioni e confronti intercorsi sin dalla redazione del nostro PFTE sia in via formale che durante appositi incontri tecnici con Regione Lombardia, il progetto è stato sviluppato con l’ottica di compatibilizzare il progetto ferroviario Codogno-Cremona-Mantova con quello autostradale Cremona-Mantova autostradale, sulla base delle informazioni a suo tempo note e degli elementi forniti a valle di apposite riunioni in presenza. La documentazione autostradale disponibile è risultata tuttavia poco fruibile trattandosi esclusivamente di elaborati progettuali in formato non editabile. Inoltre il Progetto Definitivo della tratta ferroviaria Piadena-Mantova è stato sviluppato in assenza di indicazioni più significative nonostante le richieste nel frattempo formulate da RFI. In particolare, come più volte sollecitato e come confermato da Autostrade Centro Padane S.p.A. in data 18/02/2020, non è stato possibile prendere visione del Progetto Autostradale in argomento perché erano in corso le procedure relative all’aggiornamento dello stesso secondo i contenuti indicati dal Concedente. Ciò nonostante e sempre al fine di compatibilizzare i due progetti infrastrutturali, il Progetto Definitivo della tratta ferroviaria Piadena- Mantova è stato inviato (in formato editabile) da RFI ad Autostrade Centro Padane S.p.A, CAL S.p.A. e, per conoscenza, a Regione Lombardia già a maggio 2020, al fine di permettere l’aggiornamento del progetto autostradale ed evitare quindi eventuali sovrapposizioni ed interferenze. Il progetto autostradale ha visto lo stop ambientale ministeriale per incompatibilità ambientale nella VIA (in particolare nei tratti di Curtatone e Castellucchio, dove sono state chieste varianti progettuali importanti)”.
Le conclusioni
“Questo cosa significa? Significa che un progetto come il raddoppio ferroviario, strategico per il territorio mantovano è bloccato a causa di un’autostrada fantasma, finanziariamente insostenibile e il cui progetto è ancora nebuloso, probabilmente non lo hanno mai visto nemmeno in Regione Lombardia. Invece di considerare la riqualificazione della strada ex statale SS10, come alternativa concreta e sostenibile alla realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova, si preferisce bloccare tutto nel segno dello spreco di denaro e dell’inquinamento. Inoltre, la compatibilizzazione dei due progetti farebbe lievitare anche il costo del raddoppio ferroviario. Ricordiamo che in data 26 febbraio 2021 presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici la provincia di Mantova, alcuni Sindaci della tratta e la Consigliera Regionale della Lega, Cappellari hanno ottenuto la modifica del progetto del raddoppio ferroviario proprio per compatibilizzarlo con il progetto dell’autostrada fantasma, che intanto ha raddoppiato i suoi costi ed è sempre più insostenibile. La “compatibilizzazione” rischia di trascinare anche il progetto ferroviario in incompatibilità ambientale. I soldi dell’accordo con ARIA potrebbero invece, essere usati per avviare uno studio di fattibilità con ANAS per la riqualificazione della SS10, comprendente anche un raddoppio selettivo delle corsie di marcia. In questo scenario la realizzazione dell’autostrada risulterebbe ancora meno funzionale per il territorio. Senza contare che in questo momento, il fatto che non esista un progetto ferroviario mette a rischio anche i fondi del Recovery fund”.

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