PEGOGNAGA – Pegognaga da ex paese agricolo a paese della luce spirituale?
La dedicazione allo Spirito Santo della nuova chiesa parrocchiale parrebbe indicarne il sorprendente risvolto.
Sabato scorso nella matildica pieve di San Lorenzo si è tenuta la veglia della tanto attesa dedicazione. Già all’entrata con la consegna del libretto di preghiere, canti e letture, tutti incentrati sull’invocazione dello Spirito Santo, appariva evidente l’orientamento della dedicazione, la cui scelta era di stretta competenza del vescovo di Mantova.
Dopo la lettura fatta dal diacono Franco del passo del Vangelo di Giovanni «Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio», ha pronunciato l’omelia il vescovo. Alle 21,41 precise la conferma: il vescovo Marco Busca, affiancato dal parroco don Flavio Savasi, si è così espresso « A Pegognaga avete fatto una scelta innovativa», rivelando con ciò di essersi basato su un suggerimento fatto sere precedenti dall’assemblea sinodale dei parrocchiani. «Nella nostra diocesi – ha proseguito – c’è una chiesa di Santo Spirito. Questa sarà l’altra chiesa dedicata alla Terza Persona della Santa Trinità. Tantissime le chiese dedicate a Cristo. Tantissime alla Vergine Madre e ad altri Santi. Poche quelle allo Spirito Santo. Perché? Perché per tutti i secoli il Santo Spirito è stato come uno sconosciuto». La gente, ha spiegato mons. Busca, è più portata a pregare Gesù che dialoga con i peccatori, ma soprattutto il Cristo che guarisce gli ammalati. Meno invece Gesù Risorto. «Men che meno – ha proseguito – Gesù risorto alla destra del Padre». Insomma il credente prega per le problematiche quotidiane, assai meno per quelle spirituali. «Questa scelta – ha continuato – si è perciò rivelata molto innovativa perché recupera la visione trinataria del nostro Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo». Ha fatto quindi due riferimenti «In un bellissimo film di Andrej Tarkovskij una bimba malata di tumore chiede alla zia “Ma com’è Dio?” La zia non proferisce parole, ma fa un gesto solenne, s’avvicina alla bambina e l’abbraccia. Questo è Dio! Uno dei più grandi Padri della Chiesa, Ireneo di Lione, diceva che il Padre ha due braccia, il Figlio e lo Spirito. Con queste due braccia ha plasmato il mondo e lo sostiene. Ecco la scelta di focalizzare l’attenzione sullo Spirito Santo: porta il Soffio divino. Gesù dice alla vigilia della sua morte “Il mondo non mi ha conosciuto”. Lo possiamo dire anche dello Spirito Santo. Ed è bello che nella nostra diocesi ci sia una nuova chiesa dedicata proprio a questo Sconosciuto, che desideriamo invece venga manifestato, che è lo Spirito Santo».
Il vescovo ha sorpreso ancora «Spero che i ragazzi cresimandi della vostra comunità possano in questa chiesa ricevere un insegnamento vitale dello Spirito; perché, magari, divenga sede di pellegrinaggi anche di cresimandi dei territori vicini. E, perché no?, di tutta la diocesi». Ancora «Lo Spirito è ciò che prende tutte le dispersioni, le divisioni, le contrapposizioni, le lacerazioni, che noi abbiamo dentro, e ricostruisce l’armonia. Lo Spirito Santo è l’armonia di Dio. E rifà l’armonia dentro il nostro essere profondo, che spesso è lacerato». Ha concluso « Avete visto in una bellissima fotografia della Chiesa nuova che ad un certo punto c’è questo riflesso della luce. E’ stata molto curata la luce. La chiesa è empita di luce. Quando noi entriamo in chiesa entriamo nella nostra interiorità profonda e ritroviamo la nuova via della luce dello Spirito: l’ordine profondo dentro. Ma poi noi diventiamo luminosi e diamo luce all’esterno». Di qui, forse, l’idea-speranza che la nuova Parrocchiale di Pegognaga divenga méta di pellegrinaggi. Il vescovo si è quindi portato all’entrata della chiesa facendone aprire la porta ed ha benedetto il paese intero, finendo per benedire banco per banco i fedeli presenti. Ha rappresentato l’Amministrazione comunale il vicesindaco Antonio Lui.
Riccardo Lonardi