La pioggia dà sollievo al Garda, che risale a 55 cm. Ma la situazione resta complicata

La pioggia delle ultime ore è stata una boccata d’ossigeno per il Garda, ma la situazione resta complicata: le precipitazioni delle ultime ore (dai 30 ai 40 mm) hanno fatto risalire il livello del lago a 55 cm sullo zero idrometrico (circa 3 cm in più della precedente rilevazione di alcuni giorni fa). Le paratie restano chiuse fino a lunedì. “La pioggia di questi giorni – dice Massimo Lorenzi, presidente del Consorzio Mincio – è stata una boccata d’ossigeno, ma è ancora troppo presto per fare previsioni. L’impegno dei consorzi, ma soprattutto degli agricoltori, è ai massimi livelli”.

LA PROTESTA DI CARRA (PD): “SULLA CRISI IDRICA LA GIUNTA REGIONALE BOCCIA LE PROPOSTE DEI DEM”

“Abbiamo chiesto di programmare l’uso dell’acqua e razionalizzare le risorse idriche destinate alla popolazione, alle industrie, all’agricoltura – dice Marco Carra, Consigliere Regionale del PD, capogruppo in Commissione Agricoltura -. Proponiamo di investire fondi per ridurre le perdite di rete e includere i gestori idrici al Tavolo regionale della crisi idrica.
Abbiamo posto l’attenzione sui nostri fiumi, chiedendo di salvaguardare l’ecosistema dei corsi d’acqua e del suolo circostante. Abbiamo proposto investimenti ed incentivi fiscali per gli interventi idrici, una nuova cultura della sostenibilità, aumentare i fondi dei bandi regionali a tema idrico, sensibilizzare i cittadini ad un utilizzo razionale dell’acqua, dichiarando lo stato di crisi climatica della nostra regione e inviare le osservazioni al Piano nazionale degli adattamenti climatici”.
“Queste sono  alcune delle proposte contenute nella mozione del Partito Democratico in Consiglio regionale, presentata dai consiglieri PD Matteo Piloni e Miriam Cominelli, in cui si chiedevano interventi concreti – prosegue Carra -. Mozione bocciata dalla giunta Fontana che ci ha accusato di “ideologia green”, quando invece la Lombardia è in crisi e le riserve idriche sono la metà di quelle medie negli ultimi 15 anni. È un atteggiamento negazionista, non voler ammettere l’evidenza di una crisi climatica progressiva ed accelerata, come confermano da qualche anno gli esperti, scienziati e climatologi, di una giunta che chiude gli occhi e non considera la bontà delle proposte che vanno nella direzione di salvaguardare un ambiente vasto, finalizzate a migliorare quelle opere su cui l’ “uomo” può intervenire, dal momento che sul clima il problema è di ordine mondiale, ma proprio per questo ognuno deve fare la propria parte. Dopo anni, ancora negano la crisi climatica, i fatti restano gli stessi. Noi saremo sempre dall’altra parte”.

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