MANTOVA – Il lutto per la morte di Papa Francesco ha toccato profondamente anche la politica mantovana, che ha voluto rendere omaggio a un pontefice capace di parlare al cuore delle persone, al di là delle appartenenze religiose e politiche. Dai toni intensi e personali del sindaco di Mantova Mattia Palazzi, al ricordo sentito del deputato Andrea Dara, fino alle parole cariche di riflessione della senatrice Paola Mancini e al tributo essenziale del presidente della Provincia Carlo Bottani, tutti hanno voluto sottolineare quanto il Papa “venuto dalla fine del mondo” abbia lasciato un segno profondo.
Palazzi, che aveva avuto modo più volte di incontrare il pontefice, ha scelto parole dense e affettuose: «Ci mancherà Papa Francesco. Mi mancherà». Il sindaco ha ricordato non solo l’uomo di fede, ma il leader morale e culturale capace di incidere nella società contemporanea: «La sua Enciclica “Fratelli tutti” rappresenta un vero e proprio manifesto politico, potente e profetico, per un’umanità universale». Nel suo messaggio, Palazzi ha richiamato la visione di Francesco per una Chiesa più giusta, inclusiva e impegnata nel disinnescare i populismi, abbattere muri e promuovere la solidarietà globale: «Nessuno si salva da solo».
Andrea Dara, deputato della Lega, ha definito il Papa «guida spirituale e punto di riferimento per milioni di persone nel mondo». Un saluto semplice, diretto, nel segno della gratitudine e dell’addio: «Il suo messaggio di umiltà e dialogo resterà per sempre».
«La sorpresa stavolta ha preceduto il dolore», ha scritto Paola Mancini, senatrice di Fratelli d’Italia ricordando un’immagine simbolo del pontificato: la benedizione pasquale in una piazza San Pietro deserta, durante la pandemia. Una luce, ha detto, «di speranza nel mondo afflitto». E ha rilanciato il messaggio di Papa Francesco sull’importanza di una strada che «non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce», invitando a percorrerla ogni giorno con tenacia.
Infine Carlo Bottani, presidente della Provincia, ha affidato il suo saluto a parole brevi, ma intense: «Un Papa venuto dai confini del mondo, ma capace di parlare a vicini e a lontani. Grazie del tuo Esempio». Un ricordo che sottolinea l’universalità di un pontificato che ha cercato il dialogo con tutti, e che ha fatto dell’umiltà e della prossimità i suoi tratti distintivi.