“La Sostenibilità e la città ideale”: oltre 50 imprenditori all’incontro di Apindustria Mantova e Schneider Electric

SABBIONETA – “La Sostenibilità e la città ideale”, questo il titolo dell’incontro organizzatoan Sabbioneta da Apindustria Confimi Mantova e Schneider Electric. Oltre 50 gli imprenditori intervenuti.

“Le nostre aziende sono da sempre sensibili ai temi della sostenibilità – così ha esordito il neo presidente Francesco Ferrari nel Teatro all’Antica di Sabbioneta – adesso è il momento di adottare sistemi concreti che consentano di misurare i progressi e raccontare cosa stiamo facendo per l’ambiente”. Tra gli interventi più apprezzati, oltre a quello di Davide Nigra, quelli di Emma Baldon e di Michele Merlo che hanno fatto una panoramica delle normative e del futuro della decarbonizzazione dal punto di vista del tema ESG e hanno presentato dei case history per dimostrare come intervenire per ridurre le emissioni sia un approccio utilizzato dalle piccole fino alle grandi imprese.

“Noi parliamo di sostenibilità da tempi lontani e siamo davvero contenti di poterlo fare a Sabbioneta, una città ideale, davanti ad una platea di imprenditori – esordisce Davide Nigra Direttore Generale Vendite Lombardia Est per Schneider Electric – noi siamo un’azienda produttrice e quindi parliamo di decarbonizzazione non da consulenti ma da colleghi: la applichiamo direttamente nei nostri impianti e quindi possiamo essere di stimolo per gli altri”.

Dopo il convegno tecnico all’interno del teatro con i saluti introduttivi del sindaco di Sabbioneta, Marco Pasquali, i partecipanti sono stati accompagnati in una visita al Palazzo del Giardino e alla Galleria degli antichi da Giacomo Cecchin che ha esordito sottolineando il forte rapporto tra passato e presente di questo territorio e la spinta verso l’innovazione che parte dal Rinascimento: “Oggi la sostenibilità è diventata protagonista salendo sul palcoscenico di Sabbioneta, una piccola città ma un capolavoro assoluto. La responsabilità sociale è fatta di piccoli passi e di cambiamento di abitudini ed è soprattutto questione di qualità e non di quantità”.