La speranza rinasce nella Reliquia del Sangue di Cristo: oltre 1200 fedeli per l’apertura del Giubileo a Mantova

MANTOVA – Una grande partecipazione, con circa 300 persone in piazza Canossa davanti alla Chiesa della Madonna del Terremoto ad attendere l’annuncio dell’indulgenza giubilare e dell’erezione di Sant’Andrea a Santuario del Preziosissimo Sangue, poi la processione e l’ingresso in basilica dove oltre 1200 fedeli hanno partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Marco Busca e terminata nella cripta con la venerazione del Sacri Vasi. Così stamani si è aperto l’Anno Giubilare “Pellegrini di Speranza” nella diocesi di Mantova . Qui, alla luce di quanto la storia ha consegnato alla Chiesa locale con il dono del Sangue di Cristo, si riconosce in quest’ultimo proprio il centro dell’esperienza giubilare.

SANT’ANDREA, IL SANTUARIO PIU’ GRANDE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE: LUOGO DI FEDE E DI RINNOVAMENTO 

Lo ha ricordato il vescovo durante l’omelia, evidenziando come la basilica di Sant’Andrea sia ora “il Santuario più grande della terra dedicato al ‘Preziosissimo’” e invitando i fedeli a “portare qui le proprie preghiere e ad accompagnare le persone più care in cripta, sacrario della Reliquia, avvolto da un clima di silenzio, preghiera, rispetto, venerazione”.
“Staccarsi dalle abitudini della vita quotidiana è anche il senso del ‘fratello laico’ del pellegrinaggio che è il turismo religioso. Masse di gente accorrono a vedere cose nuove, cose belle custodite negli scrigni delle chiese. É già un inizio, una soglia di interesse e di apertura dello spirito. La visita turistica in Sant’Andrea ci auguriamo possa portare non solo qualcosa di diverso ma la grazia di “sentirsi diversi” in questo luogo o quanto meno di desiderare di vivere diversamente. Non sarebbe sufficiente ammirare un luogo bello come questo santuario se quest’esperienza estetica non ci mette in marcia nella direzione del Dio vivente per ritrovare un’armonia interiore e le condizioni di una vita ‘più bella'” dichiara il vescovo Busca.

IL GIUBILEO: UN’OCCASIONE PER LE FAMIGLIE DI RICUCIRE E RICOMINCIARE 

L’omelia del vescovo parte però con la riflessione che prende spunto dal Vangelo odierno, Festa della Santa Famiglia, in cui si racconta di Gesù dodicenne che viene smarrito e poi ritrovato da Maria e Giuseppe nel tempio di Gerusalemme in mezzo ai maestri.
“Maria e Giuseppe sono ‘due complici’ della speranza che non delude…. Ai genitori di oggi questo brano evangelico ricorda che la forza di una coppia non è nell’essere impeccabili ma nell’essere insieme a educare i figli. “Tuo padre e io ti cercavamo”, sono le parole di Maria a Gesù, accompagnate da un sentimento di incomprensione misto a stupore per questo figlio fuori dal comune che continua a “spiazzarli”.  Capita spesso ai genitori con figli preadolescenti e adolescenti, in pieno travaglio generazionale di sentirsi inferiori al compito; faticano a trovare le parole e i mezzi efficaci per educare alla vita buona e matura questi figli in crescita. L’episodio contiene un messaggio anche per i ragazzi di questa età, “esploratori della vita”, che chiedono autonomie, ma ancora abbisognano di dipendere per apprendere a ‘farsi le ossa'” sottolinea monsignor Busca che poi dichiara: “il Giubileo della Speranza sarà una grazia particolare per le famiglie. Parecchie vivono criticità di coppia e problematiche genitoriali. Fanno fatica a ripartire dopo i conflitti e alcune spaccature paiono insanabili. Occorre apprendere un’arte del rammendo familiare per far vincere la speranza sulla rassegnazione, per tornare a parlarsi senza accusarsi, a saper prendere l’iniziativa del primo passo e cicatrizzare vecchie ferite perché non alimentino il risentimento”.
Il vescovo affronta anche il tema della denatalità. “Credo che questa non sia legata solo all’egoismo culturale diffuso, ai costi economici, alla mentalità del figlio-impegno più che del figlio-risorsa, ma anche alla mancanza di un orizzonte di vita eterna in cui concepire e dare alla luce bimbi che possano crescere in età, sapienza e grazia”.
Infine dal vescovo arriva un invito: “Proponiamoci in questo anno giubilare di accendere ogni giorno piccole speranze nei nostri ambienti di vita“.

I SACRI VASI VISIBILI IN CRIPTA PER LA VENERAZIONE DEI FEDELI 

La celebrazione era iniziata con la processione verso l’altare durante la quale alcuni studenti hanno posato sulla balaustra ottagonale della basilica le nuove lampade create dall’artista Raffaele Darra. Queste sono il simbolo delle fiamme della speranza, risultato di un percorso che parte dallo studio della storia dei Sacri Vasi contenenti il preziosissimo Sangue di Cristo conservati nella cripta. Proprio qui al termine della celebrazione è stata rimossa la placca dorata posta sopra la cassaforte che conserva i due Reliquiari in modo che i fedeli, durante l’Anno Santo, possano vedere e venerare la reliquia del Preziosissimo Sangue. Per rimuovere la placca dorata, lasciando però chiusa la cassaforte che contiene i Sacri Vasi, sono servite cinque delle dodici chiavi che vengono utilizzate in occasione delle ostensioni. Queste sono custodite dal Vescovo, dal Prefetto di Mantova, dal Capitolo della Cattedrale e dalla Fabbriceria di San’Andrea.
Per ragioni di sicurezza l’accesso alla cripta sarà possibile per i gruppi e pellegrini che ne fanno richiesta via mail all’indirizzo: gruppi@kalata.it oppure s.andrea@diocesidimantova.it, negli orari delle visite guidate, con personale professionale, e tutti i giorni gratuitamente, per la preghiera, dalle 17 alle 19, grazie alla disponibilità dei volontari della Confraternita.

La Galleria Fotografica dell’apertura del Giubileo a Mantova