“La spesa tra le urgenze assolute” per spostarsi tra comuni. Indicazioni del Dipartimento di pubblica sicurezza in attesa dei chiarimenti del Governo

ROMA – Ha alimentato subito molta preoccupazione soprattutto nei comuni più piccoli la norma contenuta nel decreto firmato oggi dal premier Giuseppe Conte che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
Sono tantissimi infatti i comuni che non hanno sul proprio territorio punti vendita dei prodotti che tutti gli ultimi provvedimenti hanno ribadito come essenziali o che non ne hanno in un numero sufficiente da impedire gli assembramenti tanto pericolosi per i contagi.
Molti comuni addirittura non hanno al proprio interno nemmeno i negozi di alimentari o le farmacie.
Ecco perchè, in attesa che dal Governo arrivino dei chiarimenti ufficiali, indicazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza sarebbero quelle di far rientrare “la spesa” tra le urgenze assolute.
La norma recepisce l’ordinanza firmata oggi dai Ministri della Salute e dell’Interno  per evitare soprattutto la fuga di persone verso Sud dopo l’ulteriore stop al lavoro. Effettivamente grazie a questo provvedimento oggi sono state fermate alla stazione centrale di Milano diverse persone che erano dirette verso Napoli e Salerno.
Il problema è che va ben oltre e pone difficoltà veramente importanti per chi invece ha necessità ad esempio di spostarsi solo da un comune all’altro per fare la spesa o andare in farmacia.
Da qui l’indicazione al momento del Dipartimento di Pubblica Sicurezza di inserire “la spesa” tra le esigenze di assoluta urgenza. 

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