L’agricoltura rigenerativa per non inaridire il terreno. Al F&S esperienze a confronto

MANTOVA – L’agricoltura rigenerativa e la particolare attenzione al suolo: se n’è parlato durante Open Science uno degli incontri di apertura del Food&Science Festival che ha preso il via oggi.
L’iniziativa, a cura di Syngenta, ha visto la partecipazione di  Massimo Scaglia, Amministratore Syngenta Italia, Mauro Coatti, Technical Support Head Syngenta Italia, Francesco Manca, imprenditore agricolo e Luca Montanarella, componente del Joint Research Center della Commissione Europea.
Un viaggio che prosegue, dopo lo scorso anno, raccontando esperienze concrete portate avanti dal alcune aziende del settore che hanno potuto analizzare e mettere a confronto i traguardi e le criticità affrontate.

“L’agricoltura rigenerativa è una pratica agricola che ha lo scopo di preservare la salute del suolo – spiega Massimo Scaglia, Amministratore Syngenta Italia – l’agricoltura intensiva depaupera il suolo per questo è importante tenere livelli produttivi richiesti, sia di qualità che di rendimento, ma non inaridendo il terreno”.
Come si possono conciliare le due cose?  “Bisogna lavorare su alcuni parametri – prosegue Scaglia – così come fare attenzione ai consumi idrici. Sono tutti temi che stiamo affrontando, rimanendo molto concentrati sul portare innovazione per avere un’agricoltura più moderna, ma più sensibile a questi aspetti di conservazione del suolo.
L’anno scorso si sono analizzati i parametri, quest’anno facciamo un passo in più individuando le aree dove intervenire materialmente per passare dalle parole ai fatti”.

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