L’alimentari sotto casa a Mantova è in via di estinzione: “Sinergie per rilancio botteghe”

MANTOVA – Il negozio di alimentari sotto casa, a Mantova, è un lusso: è quanto emerge dall’indice di accessibilità ai servizi realizzato nell’ambito del progetto Urban Pulse 15 del Centro studi delle Camere di Commercio Tagliacarne in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che ha pubblicato i risultati dello studio nell’edizione di oggi.
Nell’indice provinciale che mette in fila i capoluoghi dove i residenti possono trovare almeno un negozio alimentare a 15 minuti di distanza a piedi – in cui Barletta Andria Trani è prima con un dato del 68,4% – Mantova occupa un desolante 96mo posto su 107 capoluoghi con un indice di 28,2, ultimissima nella Regione Lombardia.
“Una ulteriore conferma della grave crisi in cui versa da oltre un decennio il settore commerciale in città, figlia anche della scellerata pianificazione, di inizi anni 2000, che ha dato via libera a grandi insediamenti nella cintura del capoluogo provocando il famoso effetto della ‘città ciambella’ – osserva il direttore generale di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso -. Ciò ha determinato chiusure che rischiano di minare la capillarità delle imprese del terziario di mercato con conseguente mancanza di servizi alla popolazione, la cui età media è in costante aumento”.
“Dopo questo ennesimo campanello d’allarme – aggiunge Dal Dosso – dobbiamo tutti impegnarci e proseguire nel deciso rilancio anche delle piccole botteghe  per garantire l’attrattività di Mantova agli occhi dei residenti, dei turisti e degli stessi potenziali imprenditori. Confidiamo nell’attivo confronto in essere con l’amministrazione comunale del capoluogo, così come degli altri centri storici della provincia, per tutelare il prezioso servizio che connota i negozi di vicinato”.