L’Anpi lancia a Mantova il Comitato contro l’autonomia differenziata e il premierato

MANTOVA – Nasce a Mantova il Comitato contro l’autonomia differenziata e il premierato. A lanciarlo è l’Anpi provinciale che spiega: “l’autonomia differenziata è stata introdotta dalla modifica degli Articoli 116 e 117 della Costituzione approvata nel 2001. Con essa diverse materie, che oggi competono allo Stato, potrebbero passare completamente alle Regioni che ne fanno richiesta. Si tratta di materie vitali: istruzione, sanità, lavoro, ambiente, trasporti, infrastrutture, commercio, professioni, commercio con l’estero, e i rapporti con l’Unione Europea. Con l’Autonomia differenziata andremmo incontro alla fine dei contratti nazionali, inevitabilmente affiancati, quando non sostituiti, da contratti regionali. La situazione disastrosa della sanità che tutti conosciamo, determinata dalla attuale legislazione concorrente Stato-Regione, tenderebbe a peggiore ulteriormente: i livelli delle prestazioni pubbliche sarebbero ridotti al minimo per lasciare invece spazio aperto alle assicurazioni private e ai fondi sanitari”.

“Nella scuola, diplomi, contratti nazionali, orari verrebbero a poco a poco rimessi in causa, come già succede nelle Regioni Autonome, mentre le pressioni sulla libertà d’insegnamento aumenterebbero, così come la penetrazione dei privati. Il disegno di legge Calderoli definisce le procedure per l’attuazione delle richieste di autonomia delle Regioni. Le Camere approvano o respingono la legge di recepimento dell’intesa avvenuta tra lo Stato e la Regione interessata senza poter intervenire nel merito dell’accordo e stabilisce che tali intese possono essere attuate solo dopo la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da garantire a tutti i cittadini e il cui finanziamento va concordato da un’apposita commissione paritetica Stato-Regione. Prevede però che dalle intese non debbano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Già oggi esistono grandi differenze di spesa pubblica tra nord e sud del Paese, è evidente che senza investimenti economici nelle regioni più svantaggiate non ci sarà nessuna possibilità di colmare le diseguaglianze sociali e territoriali che anzi tenderanno ad aumentare” continua l’Anpi.

 Relativamente al premierato invece l’Anpi dichiara: “Il disegno di legge costituzionale per il premierato è un tentativo di stravolgere la nostra Carta Costituzionale, portato avanti dal Governo Meloni, che la presenta come la madre di tutte le riforme. La proposta di elezione diretta del Presidente del Consiglio ha un effetto devastante sui delicati equilibri istituzionali. La prima conseguenza è che si indebolisce ancora il Parlamento, già umiliato dall’abuso della decretazione d’urgenza e si ridimensiona il ruolo del Presidente della Repubblica, che in questi anni ha rappresentato il punto di tenuta più rilevante nel rapporto tra istituzioni democratiche e cittadini”.

Proprio su questi temi l’Anpi promuove un incontro pubblico che si terrà venerdì 7 giugno alle ore 17 presso la Camera del Lavoro a Mantova. Interverranno Mario Ricciardi, professore Alma Mater dell’Università di Bologna e Paola Longari, Presidente Comitato Provinciale di Mantova ‘Renato Sandri’

 

 

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