L’Asst guarda alla ripartenza: entro il 30 settembre meno liste d’attesa, letti “grigi” ed interventi anche nel weekend

Ripristinare a Mantova il reparto di geriatria. Lo chiedono quattro consiglieri comunali di maggioranza

MANTOVA – Asst guarda alla ripartenza dopo il miglioramento della situazione pandemica a livello nazionale e provinciale: come stabilito da Regione Lombardia, il secondo semestre di quest’anno vede l’attivazione di un piano di ripresa. Due gli obiettivi fondamentali: sul fronte dell’attività specialistica ambulatoriale – anche grazie allo stanziamento previsto dal Decreto Sostegni bis approvato a maggio dal Consiglio dei Ministri – il raggiungimento del 90 per cento della produzione erogata nello stesso periodo del 2019; nell’ambito dei ricoveri programmati, si punta al 100 per cento del volume di produzione ottenuto nel secondo semestre 2019.

Diverse le fasi della ripartenza per concludere entro il 30 settembre. Per quella data saranno riaperte le strutture chirurgiche nelle loro sedi originarie. L’azienda prevede di mantenere attivi circa 50 posti letto Covid distribuiti nei presidi di Mantova, Borgo Mantovano e Asola. Il presidio di Bozzolo resterà Covid-free.
Centrale la creazione di posti letto comunemente definiti “grigi”, che entro la fine del mese di settembre saranno circa 20: letti collocati in stanze isolate con percorsi igienico-sanitari e di sicurezza analoghi a quelli previsti per i setting Covid, ma destinati a pazienti per i quali sussistano dubbi clinici relativi all’effettiva infezione.
Questa soluzione garantirà flessibilità e dinamicità alla riorganizzazione ospedaliera, in base alle eventuali variazioni del quadro epidemiologico, nonché appunto la prevenzione di cluster.

Novità anche per le attività chirurgiche: la riduzione della pressione di pazienti Covid sui reparti di terapia intensiva, semintensiva e per acuti permette di incrementare le risorse con adeguate competenze da destinare al blocco operatorio e alle degenze chirurgiche. Lo schema organizzativo contempla l‘erogazione di prestazioni chirurgiche a bassa-media complessità ad Asola e a media-alta complessità (ad eccezione delle alte specialità) a Borgo Mantovano. Si potrà così concentrare la casistica a media-alta complessità chirurgica e di alta specialità all’ospedale di Mantova.
Le linee direttrici saranno: il recupero dei volumi di produzione chirurgica del secondo semestre 2019, che hanno registrato oltre 5.500 ricoveri programmati; lo smaltimento delle liste d’attesa per interventi chirurgici in regime di ricovero programmato, assicurando i tempi massimi d’attesa per classi di priorità; il mantenimento delle prestazioni chirurgiche in emergenza-urgenza; la graduale riattivazione dei ruoli centrali di ASST nelle reti tempo-dipendenti regionali. A Mantova e Borgo Mantovano saranno assicurati gli interventi in emergenza e urgenza, oltre un numero in progressione crescente di slot programmati.

L’ospedale di Mantova, per il suo ruolo di hub provinciale, riserverà per altro 2 delle 10 sale operatorie disponibili a pazienti affetti da Covid o dallo stato infettivo dubbio.
Saranno inoltre effettuate sedute aggiuntive nel weekend, da svolgersi in tutte le specialità e in tutti i presidi aziendali.