Lavoratori in nero, sicurezza insufficiente e irregolarità fiscali: chiuse 6 aziende tessili nell’Alto Mantovano

MANTOVA – Ieri mattina la riunione della Cabina di Regia operativa presieduta dal Prefetto di Mantova Gerlando Iorio per una verifica sugli esiti dei controlli congiunti effettuati in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro.

La più recente attività di vigilanza, in adesione ad una specifica direttiva del Prefetto impartita al riguardo, si è concentrata su siti produttivi afferenti il comparto tessile. In totale sono stati eseguiti 12 accessi presso altrettante imprese, in gran parte in titolarità a cittadini stranieri, con sede, nei Comuni di Asola, Castel Goffredo e Castiglione delle Stiviere.

Le operazioni sono state condotte secondo il modello dell’“alto impatto”, con il concorso contestuale di personale della Questura di Mantova, dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma dei Carabinieri, dell’INAIL, dell’INPS, del Servizio Prevenzione e Sicurezza Lavoro dell’ATS-Val Padana, unitamente alle Polizie Locali dei Comuni interessati: nel complesso, sono stati impiegati oltre 200 operatori tra Forze di Polizia, Enti di vigilanza e Polizie Locali.

La finalità è quella di conferire completezza ed organicità all’azione di controllo mediante un’analisi ad ampio spettro, possibile solamente con l’integrazione di professionalità specifiche a supporto dell’intervento delle Forze di Polizia. I controlli, infatti, non si sono, soltanto, limitati a verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma hanno investito, altresì, l’adempimento degli obblighi contributivi, assicurativi e fiscali, il regolare impiego di manodopera, specialmente di quella con nazionalità straniera, la regolarità sotto il profilo urbanistico ed amministrativo degli stabilimenti ispezionati, la corretta gestione degli scarti di lavorazione.

In esito all’attività, sotto il profilo del rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza, la metà delle imprese ispezionate ha presentato profili di irregolarità, mentre le violazioni in materia contributiva ed assicurativa hanno riguardato la totalità delle suddette aziende. Nello specifico sono state contestate: 4 violazioni sulla conformità delle attrezzature di lavoro, avendo riscontrato, in alcuni casi, anche la rimozione dei dispositivi di protezione; la fattispecie prevede l’arresto da 3 a 6 mesi o l’ammenda da € 3.559,60 a € 9.112,57 ed è già stata drammaticamente portata al centro dell’attenzione mediatica nel caso dell’infortunio mortale occorso a Prato nel 2021 a Luana D’Orazio; una violazione per omessa adozione del documento di sicurezza da parte del datore di lavoro.
Inoltre, sono stati accertati, al netto degli approfondimenti avviati per valutare la sussistenza di ulteriori fattispecie per cui sono state interessate le Autorità competenti anche per i profili di interesse penale: 10 casi di lavoratori in nero, di cui 2 sprovvisti di permesso di soggiorno per cui è scattata la procedura di verifica sull’irregolare presenza dei medesimi nel territorio; omessi versamenti all’INPS; una ditta esistente solo fittiziamente, nella medesima sede di altre due imprese tra esse collegate; irregolarità nella produzione di documenti necessari per il rilascio di permessi di soggiorno; utilizzo del lavoro a domicilio per il confezionamento; irregolarità di natura fiscale nella riscossione delle indennità di disoccupazione.

Nei casi più gravi, pari alla metà delle ditte oggetto di verifica, sono state comminate sospensioni dell’attività per l’entità delle violazioni rilevate, anche per consentire le verifiche da parte delle Amministrazioni Comunali competenti sulla regolare destinazione d’uso degli immobili industriali. In altri 5 casi sono state impartite puntuali prescrizioni alle imprese ispezionate in tema di sicurezza sugli ambienti di lavoro, cui le stesse dovranno puntualmente ottemperare.

Soddisfazione è stata espressa dal Prefetto e dai partecipanti alla Cabina di Regia operativa per gli importanti risultati conseguiti grazie alla sinergia instauratasi tra i Comandi e gli Enti coinvolti, che, come dimostrato anche in differenti circostanze, costituisce la strategia di azione privilegiata per realizzare interventi decisivi e di rilievo multisettoriale.

La riunione della Cabina di Regia è stata anche l’occasione per una prima verifica sull’andamento dell’infortunistica a livello provinciale, sulla base dei dati forniti dalla Direzione Provinciale INAIL e dal Servizio Prevenzione e Sicurezza Lavoro dell’ATS-Val Padana: gli incidenti mortali risultano in significativa diminuzione, pari a circa il 64%, con 4 eventi registrati (di cui solamente 1 sul luogo di lavoro e gli altri in itinere) rispetto agli 11 verificatisi nel medesimo periodo del 2022. Anche le denunce di infortunio, in generale, presentano una riduzione, con 4.062 denunce nel 2023 rispetto alle 4.705 riferite al medesimo periodo del 2022, con un calo del 14% circa: sul punto, in controtendenza con l’andamento complessivo, presentano un aumento del 10% su base regionale le denunce per infortuni occorsi in stabilimenti del comparto tessile, a maggior ragione, quindi, oggetto della mirata attività di controllo richiesta dalla Cabina di Regia operativa.

Ed è proprio con specifico riferimento al settore tessile he – a completamento dell’attività di vigilanza e controllo – lo scorso 16 febbraio è stato sottoscritto dalle Associazioni di categoria e dalle Organizzazioni Sindacali il documento promosso dal Prefetto per l’adozione di una “check-list per l’autovalutazione degli obblighi e delle misure in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro”, con l’obiettivo di dar forma a nuovi modelli di sensibilizzazione, informazione e prevenzione all’interno dei contesti lavorativi attraverso il coinvolgimento diretto degli operatori del sistema produttivo. Al riguardo, le Parti firmatarie hanno convenuto con il Prefetto sulla necessità di conferire il massimo impulso alla diffusione della check-list nelle imprese interessate, in una prospettiva di partecipazione piena e responsabile ed in funzione di supporto all’azione coordinata delle Forze di Polizia e degli Enti preposti alla vigilanza.

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