SAN BENEDETTO PO – E’ un’analisi a tutto campo quella che l’ex consigliere regionale e deputata mantovana di FI Anna Lisa Baroni, oggi dirigente di Azione, fa in merito al Ponte di San Benedetto e a quello che definisce “l’evidente stallo dei lavori”.
Baroni parte dal botta e risposta di questi giorni tra la deputata Forattini e la Lega evidenziando come “le risposte date certifichino un ritardo rispetto alle promesse del ministro Salvini fatte a Mantova il 20 gennaio 2023 durante la sua visita, prima sul Ponte di San Benedetto e poi in Provincia. Può non piacere e lo capisco, ma resta un fatto che l’ulteriore ritardo c’è”
“Siamo tutti chiamati a dare risposte ai cittadini e non a difendere il nostro operato, soprattutto non in presenza di un’opera pubblica la cui drammatica storia di ritardi ed inefficienze affligge la gente della Bassa padana da decenni e in relazione alla quale si erge come esempio di buon governo l’operato del mai abbastanza rimpianto Governatore Roberto Maroni ( questo per sgombrare il campo dalle polemiche partitiche, visto che Maroni era della Lega e dirigente dello stesso partito di Dara. Qui non c’entra l’appartenenza ad un partito o ad un altro ) che donò ai mantovani i 30 milioni necessari per rifare il Ponte di San Benedetto dopo il distruttivo sisma del 2012 . I 30 mln , Maroni, li prelevò dal bilancio della Regione Lombardia ( mai avvenuto prima credo, che una Regione regalasse ad un territorio, decine di milioni per la realizzazione di una infrastruttura di competenza statale). Lo scrivo perché mi stupisce molto che nessuno più lo ricordi e lo sento come dovuto a colui che fu il mio Governatore e che mi nominò suo sub-commissario alla ricostruzione, dopo il sisma 2012. Ora veniamo ai nostri giorni” sottolinea Anna Lisa Baroni.
“Salvini, che è il ministro competente ed è nel ruolo di chi ha la facoltà e la responsabilità per risolvere il problema, il 20 gennaio 2023 dichiarò che lui avrebbe risolto il problema che altri non avevano saputo risolvere e che entro luglio 2023 il “bypass aereo” per il transito di tutto il traffico ( anche quello pesante? Il punto non fu mai chiarito…) sarebbe stato realizzato. La Provincia, successivamente ( tutti i media mantovani riportarono questa notizia in data 15.02.23) dichiarò che entro agosto 2023 il bypass sarebbe stato pronto, salvo poi rettificare e chiarire ( come certificato dai media mantovani del 20 aprile 2023) che i lavori per il bypass non erano ancora iniziati e che non si sarebbero mai potuti concludere entro luglio-agosto 2023 , come promesso da Salvini a fine gennaio 2023. Giova precisare, che il bypass aereo ( quello che doveva essere concluso entro luglio-agosto 2023) consentirà, quando sarà pronto, solo il traffico delle auto e non quello pesante. Ovvero non vi sarà alcun progresso rispetto ad oggi. Il bypass, deve essere chiarito, serve solo a scongiurare il pericolo, peggiorando le attuali condizioni statiche del vecchio ponte monitorato con sensori 24 ore su 24, della chiusura totale del traffico oggi consentito solo al passaggio dei mezzi leggeri. Con le conseguenze di un disastro senza ritorno che tutti possono ben immaginare. Quanto poi alla realizzazione dell’appalto per il completamento dell’opera ( ovvero la realizzazione delle due parti di ponte che uniscono la parte nuova già realizzata in alveo, alle golene sia dalla parte di Bagnolo San Vito come dalla parte di San Benedetto) ho letto il decreto 104 del 10 agosto 2023 ( art.19) con il quale il Ministero “autorizza” lo stanziamento di 4 mln per il 2024 e 2.5 mln per il 2025. Attenzione. Il decreto 104 del 10 agosto 2023 non è ancora stato convertito né al Senato né alla Camera ( infatti il Sen. Paganella parla di emendamenti da apportare per sveltire). Ma sia chiaro, quei due articoli del decreto legge 104 del 4 agosto mettono semplicemente lo stanziamento di 6 mln spalmandoli su 2024 e 2025, non si occupano minimamente delle modalità con le quali verrà fatto l’appalto. E’ questo l’ulteriore problema da affrontare e che nessun emendamento può accelerare” continua l’ex deputata.
“Infatti, l’appalto delle due parti golenali di completamento ( ancora da progettare e da mettere in gara), a mio parere, non potrà avere altro che la forma dell’appalto europeo, con i tempi e le formalità proprie di un appalto così complesso. Nessun emendamento del senatore Paganella, potrà accorciare i tempi rispetto a quelli necessari per la realizzazione dell’appalto. Quindi sono due le risposte da dare ai cittadini. Primo punto: realizzazione del bypass ( e in che tempi). Secondo punto: tempistica della gara d’appalto per le due parti di ponte in golena ( appalto che è disciplinato dal codice degli appalti e non dal decreto legge 104 del 10 agosto 2023, peraltro in via di conversione) Su questi due temi, la nostra classe politica mantovana è chiamata a dare delle risposte, nessuno escluso e senza alcuna ricerca di capri espiatori o di vantaggi politici inutili e dannosi solo per i cittadini, nemmeno chi scrive, che infatti cerca di mettere in ordine cronologico le informazioni in merito e le proprie competenze tecniche di giurista”