Lavori rapidi ma conto salato: a Porto smascherata “truffa dell’asfalto”: due denunciati

PORTO MANTOVANO – Inizia sempre così: un camioncino anonimo, qualche attrezzo, tute da lavoro e quel fare quotidiano, quasi rassicurante, che spinge a non dubitare. È l’estetica del mestiere, la scenografia perfetta per dare credibilità a una truffa che da mesi rimbalza tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. L’hanno ribattezzata la “truffa dell’asfalto”, ed è una trama già scritta: rapida, silenziosa, difficile da cogliere finché non è troppo tardi.

A far scattare l’indagine è la testimonianza di un imprenditore locale, titolare di una storica attività di panificazione a Porto Mantovano. La scena si svolge nel grande parcheggio di località Malpensata, frequentato ogni giorno da residenti, clienti e lavoratori. Qui, una squadra di presunti operai fa il suo ingresso con una disinvoltura che non lascia spazio ai sospetti: camioncino, attrezzatura, abbigliamento da lavoro, tutto sembra al posto giusto.

Il caposquadra individua subito il suo interlocutore. Lo avvicina con naturalezza, gli propone di “sistemare due strisce” e “rimettere a posto una buca”. Un lavoretto veloce, poco invasivo. La cifra pattuita: 300 euro. Sono frasi che, negli ultimi mesi, ricorrono come un mantra in molte segnalazioni analoghe. L’imprenditore accetta, convinto di concludere un piccolo intervento senza complicazioni.

Quando però i presunti operai terminano, qualcosa non torna. Il lavoro appare improvvisato, frettoloso, privo di qualsiasi cura. La sorpresa vera arriva subito dopo: i sedicenti tecnici presentano una fattura dal valore dieci volte superiore a quanto concordato. Tutto in contanti, subito, senza discussioni. Di fronte al rifiuto di pagare, il tono cambia. Quello che sembrava un semplice lavoro economico si trasforma in pressione continua. La squadra torna più volte, insiste, fa sentire la propria presenza. Giorni di tensione crescente culminano in un pedinamento percepito dall’imprenditore come chiaramente intimidatorio.

A quel punto l’uomo sceglie la strada giusta: si reca alla Caserma dei Carabinieri di Porto Mantovano e racconta nei dettagli quanto accaduto. I militari intervengono rapidamente e, attraverso accertamenti e riscontri, identificano due soggetti già noti alle forze dell’ordine per movimenti analoghi. La loro attività, secondo quanto emerso, non è un caso isolato: negli ultimi mesi avrebbero replicato lo stesso schema in diverse province italiane, approcciando commercianti con prezzi bassi, lavori lampo e richieste aggressive.

I due uomini, un 31nne ed un 30nne, di origini irlandesi, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Mantova poiché ritenuti responsabili del reato di truffa e minaccia in concorso. che valuterà ogni responsabilità penale.

L’Arma invita cittadini e titolari di attività a diffidare delle offerte improvvisate, soprattutto se accompagnate da frasi come “siamo già in zona” o “abbiamo materiale avanzato”: sono segnali tipici di un possibile raggiro.

A Porto Mantovano, però, la vicenda ha avuto una piega diversa grazie alla tempestività dell’imprenditore e all’intervento rapido dei Carabinieri. Un episodio che diventa monito per l’intero territorio: dietro a un lavoro “economico e veloce” può nascondersi una macchina collaudata, capace di trasformare un semplice parcheggio in un terreno di caccia. La truffa lascia pochi segni visibili, ma rischia di provocare danni economici e psicologici profondi. E questa volta, la rete dell’inganno è stata interrotta prima che potesse colpire ancora.