MANTOVA – L’andamento del mercato del lavoro del mese di febbraio 2023 presenta un saldo positivo (tra assunzioni e cessazioni) di 236 unità (pari a +2,2%), secondo i dati del sistema regionale Sistal. Inoltre viene riscontrata una diminuzione delle proroghe del 5,5% passando 1.404 nello stesso periodo del 2022 ai 1.327 nel 2023; le assunzioni sono passate da 5.023 del 2022 ai 5.151 del 2023 con una riduzione del 2,5%. Le cessazioni sono decresciute del 0,5% passando dalle 4.133 del 2022 ai 4.153 del 2023. Infine, le trasformazioni sono incrementate del 40,2% portandosi dai 394 del 2022 ai 469 nel 2023.
La dinamica del mercato del lavoro a livello regionale, presenta il seguente andamento: le proroghe sono diminuite e da 37.783 nel 2022 ai 37.617 del 2023 facendo segnare una leggera flessione dell’0,4%. Le cessazioni sono calate del 5,0% passando da 123.604 del 2022 ai 117.375 del 2023. Le assunzioni sono passate dalle 139.115 unità del 2022 ai 133.412 del 2023 per una flessione del 4,1%. Le trasformazioni sono cresciute del 49,7% portandosi da 1.390 del 2022 ai 17.050 del 2023. Il saldo delle assunzioni e cessazioni del 2023 rapportato al 2022 presenta una flessione del 2,1% pari ad un calo delle assunzioni pari a -6.438 assunzioni.
Questo lo scenario nei settori del mercato del lavoro mantovano: servizi e commercio hanno avuto un saldo negativo nelle assunzioni pari 1,0% passando dalle 2.721 nel 2022 ai 2.694 del 2023. Le cessazioni sono passate dai 2.483 del 2022 a 2.274 del 2023 con un calo del 8,4%. Il saldo fra assunzioni e cessazioni del 2023 presenta un aumento delle assunzioni pari a +420.
Le costruzioni, hanno visto un significativo calo delle assunzioni, passando dalle 357 nel 2022 alle 295 del 2023 per un calo del 17,4%; le cessazioni sono calate 23,4% e nel 2023 sono state 218 rispetto alle 269 del 2022. Il saldo fra assunzioni e cessazioni del 2023 presenta un aumento delle assunzioni pari a +26 avviamenti.
L’industria ha riscontrato una diminuzione delle assunzioni pari a 4,9%, passando dalle 1.219 unità del 2022 alle 1.159 del 2023. Le cessazioni sono decrementate del 14,4% e sono passate dai 1.138 del 2022 ai 974 del 2023. Il saldo delle assunzioni e cessazioni del 2023 presenta un aumento delle assunzioni pari a +185.
Infine, il settore dell’agricoltura ha riscontato una crescita degli avviamenti pari a 37,8% passando dalle 725 nel 2022 alle 999 del 2023. Le cessazioni sono aumentate del 25,5%, passando da 294 del 2022 ai 369 del 2023. Il saldo fra assunzioni e cessazioni del 2023 presenta una crescita nelle assunzioni pari +630.
Le tipologie contrattuali: l’apprendistato riscontra un aumento delle assunzioni pari a 1,1% passando dai 186 nel 2022 ai 188 nel 2023. Le cessazioni sono passate da 110 nel 2022 a 114 del 2023 con un aumento del 3,6%. Il saldo fra assunzioni e cessazioni presenta una crescita nelle assunzioni pari a +74.
Le assunzioni con i contratti tempo indeterminato sono diminuite del 2,8% passando da 941 del 2022 a 915 del 2023. Le cessazioni sono passate dai 1.190 del 2022 a 1.009 nel 2023 con una flessione negativa del 7,6%. Il saldo fra assunzioni e cessazioni presenta un calo nelle assunzioni pari a -184.
Complessivamente i contratti permanenti hanno registrato una decrescita nelle assunzioni pari a 2,1% passando dai 1.127 del 2022 ai 1.103 del 2023; le cessazioni hanno subito una riduzione del 6,7% passando dai 1.300 del 2022 ai 1.213 del 2023. Il saldo delle assunzioni e cessazioni presenta un calo di -110 assunzioni nel corso del mese di febbraio 2023.
I contratti flessibili presentano un aumento delle assunzioni del 3,9% passando dalle 3.896 unità del 2022 alle 4.048 del 2023; le cessazioni sono aumentate del 3,8% passando dai 2.833 nel 2022 ai 2.940 del 2023. Il saldo delle assunzioni e cessazioni presenta un aumento delle assunzioni pari a +1.108.
Le assunzioni con contratti di somministrazione sono passati dai 668 del 2022 ai 637 del 2023 con una diminuzione del 4,6% , mentre le cessazioni si sono fortemente aumentate del 38,5% passando dai 585 del 2022 ai 810 del 2023.
Le assunzioni nella formula dei lavori a progetto sono calati passando da 68 del 2022 a 46 del 2023; le cessazioni sono calate dai 41 del 2022 ai 19 del 2023.
Infine, le assunzioni nei contratti a tempo determinato sono passate da 3.160 nel 2022 ai 3.365 nel 2023 con un aumento dell’ 6,5%, mentre le cessazioni sono passate da 2.207 nel 2022 a 2.111 del 2023 pari ad un calo del 4,3%. Il saldo delle assunzioni e cessazioni presenta una crescita pari a +1.254 assunzioni.
“I dati del mese di febbraio 2023 registrano un aumento complessivo delle assunzioni; tuttavia, questo è vero per i contratti flessibili e per l’apprendistato, mentre continua la contrazione delle assunzioni con i contratti a tempo indeterminato – osserva Dino Perboni, segretario di Cisl Asse del Po -. I settori che hanno visto una calo maggiore delle assunzioni sono stati costruzioni ed industria, mentre un leggero calo nel commercio ed una decisa crescita nell’agricoltura. In quest’ultima, cosi come nelle costruzioni c’è stato un aumento delle cessazioni, viceversa nel commercio e nell’industria le cessazioni sono diminuite. Questo quadro indica che il mercato del lavoro è in una fase di continuo riposizionamento, nel rapporto fra domanda ed offerta di lavoro, in base alla ricerca delle figure professionali e alle loro disponibilità. Pertanto, per avere una crescita duratura e di qualità dell’occupazione (con lavoro stabile e ben retribuito) servono investimenti capaci di affrontare i cambiamenti globali, e quindi, è necessario e fondamentale perseguire e realizzare gli obiettivi indicati dal PNRR quali: digitalizzazione, implementazione delle energie alternative, infrastrutture materiali (viabilistiche) ed immateriali (sanità e scuole). Occorre, anche, la realizzazione di percorsi formativi mirati alle nuove competenze e all’aggiornamento di quelle esistenti. Infine, sono dirimenti le infrastrutture, quali il raddoppio ferroviario Mn-Cr-Mi, che va accelerato, così come l’autostrada Cremona-Mantova. Le infrastrutture sono l’asse portante alla concretizzazione dello sviluppo socio-economico del territorio”.