MANTOVA – Cresce l’occupazione, ma aumentano anche le ore di cassa integrazione: nel Mantovano è +8%. È la doppia faccia del mercato del lavoro italiano fotografata dall’ultima indagine dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che registra un milione di occupati in più durante i primi tre anni di governo Meloni, ma anche un incremento del 22% delle ore di Cig autorizzate nel primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024.
A livello nazionale, i lavoratori occupati hanno raggiunto quota 24,1 milioni ad agosto, con il record storico toccato a luglio (24,2 milioni). Tuttavia, le difficoltà di alcuni settori produttivi – in particolare la manifattura – si riflettono in un deciso aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali. Nei primi sei mesi del 2025 sono state autorizzate 305,5 milioni di ore di cassa integrazione, 54,7 milioni in più rispetto all’anno precedente.
La Cig straordinaria (Cigs) è cresciuta del 46,4%, un dato considerato «molto allarmante» dagli analisti della Cgia, perché legato spesso a crisi aziendali strutturali o a ristrutturazioni. In aumento anche la Cig ordinaria (+7,3%), mentre quella in deroga è crollata del 70%.
A MANTOVA AUMENTO DELL’8%
Nel dettaglio territoriale, Mantova registra un incremento dell’8% delle ore di cassa integrazione rispetto al 2024, con un passaggio da 2.706.945 a 2.922.582 ore autorizzate. Il dato colloca la provincia al 62° posto in Italia per aumento percentuale, segnale di una tenuta migliore rispetto ad altre aree, ma comunque di un peggioramento rispetto allo scorso anno.
AUTOMOTIVE IL COMPARTO MAGGIORMENTE IN CRISI
L’analisi della Cgia evidenzia che la crescita più significativa di Cig straordinaria si concentra nel comparto automobilistico, con +85,8% di ore nel primo semestre, seguito dalla metallurgia (+56,7%), dalla fabbricazione di macchinari e apparecchi meccanici (+12,5%) e dal settore delle calzature, dove il monte ore è aumentato addirittura del 144,3%. Questi quattro comparti, da soli, rappresentano oltre la metà della Cig straordinaria nel manifatturiero nazionale.
CAMPOBASSO MAGLIA NERA, NORD-OVEST IN SOFFERENZA, ENTRAMBI TRASCINATE GIU’ DAL SETTORE AUTO
Il record negativo spetta alla provincia di Campobasso, dove – anche a causa delle difficoltà di Stellantis a Termoli – le ore di Cig sono aumentate del 1.255%. Seguono Cuneo (+347%), Asti (+289%) e Potenza (+280%). In controtendenza, invece, Oristano (-74%), Nuoro (-75,6%) e Crotone (-87,8%).
Tra le aree geografiche, il Nord-Ovest è quella più colpita (+33,3%), in particolare per la crisi dell’automotive piemontese.
IL PAESE CRESCE, MA LE RETRIBUZIONI RESTANO FERME
La Cgia sottolinea che la crescita dell’occupazione non è accompagnata da un aumento della produttività, soprattutto nei servizi. Le retribuzioni italiane restano inferiori alla media europea, mentre il tasso di occupazione femminile e la quota di NEET (giovani che non studiano e non lavorano) restano tra i più alti in Europa.
Con una produzione industriale ancora debole e un crescente ricorso alla Cig, l’associazione veneta lancia un monito: «Per evitare una crisi strisciante come quella che sta colpendo Germania e Francia – si legge nel rapporto – è necessario spendere bene e presto i fondi del Pnrr».
Entro giugno 2026, infatti, l’Italia dovrà mettere a terra oltre 100 miliardi di euro, risorse decisive per rilanciare la produttività e modernizzare il Paese.
















