MANTOVA – Nei primi sette mesi del 2025 gli infortuni sul lavoro denunciati in provincia di Mantova sono calati del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Soprattutto, sono calati drasticamente (-66%) gli infortuni mortali: se nel 2024 erano stati 6, tra il 1° gennaio e il 31 luglio di quest’anno se ne sono contati due. D’altro canto aumentano, anche grazie alle nuove normative, le malattie professionali denunciate: 150, contro le 123 dello stesso periodo dello scorso anno.
I dati sono stati presentati questa mattina in occasione della firma sul protocollo d’intesa per la “Promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione a favore dei lavoratori e aziende in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” che vede coinvolti Inail (presente il Direttore territoriale Moreno Cogliati), Ats Val Padana con il Direttore sanitario Piero Superbi e il Responsabile Struttura Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Alberto Righi e il Comitato Consultivo Provinciale (Co.co.pro) di Inail Mantova con il Presidente Fabio Caparelli.
“Il progetto – ha spiegato Caparelli – negli ultimi anni ha prodotto ottimi risultati per quanto riguarda la sensibilizzazione di opinione pubblica, lavoratori e aziende su un argomento comune a tutti, cioè la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro. In questi anni, come è successo anche in passato, il Co.co.pro. ha la possibilità di partecipare anche alle attività di organismi paritetici sul territorio, quindi si organizzano seminari, convegni, e anche in quell’occasione si porta l’esperienza, si portano tutte le opportunità che si possono metterei in campo per la cultura della sicurezza”.
“Il numero degli infortuni denunciati – ha illustrato Cogliati – è calato su scala regionale dell’1,5%, mentre a Mantova del 6,2%. Per quanto riguarda gli infortuni mortali, in Lombardia sono calati del 12,7% rispetto al 2024. Non è molto significativa la percentuale del Mantovano perché parliamo di numeri molto bassi, fortunatamente: 2 contro 6. In aumento le malattie professionali: non che prima non ci fossero, ma ora vengono denunciate maggiormente: da 123 a 150 le domande presentate a Mantova. Se poi contempliamo gli infortuni in itinere, ovvero quelli che avvengono sulla strada verso o dal posto di lavoro, a livello regionale sono al 17,2%, di cui mortali il 28,1%. Quando si parla di morti bianche dobbiamo considerare che una percentuale non avviene lungo le catene di montaggio o nei fabbricati, ma mentre si va al lavoro. Se poi ci aggiungiamo gli infortuni con mezzi di trasporto, quindi autisti ma non solo, la percentuale aumenta ulteriormente”.
“Questa azione integrata tra gli Enti – ha sottolineato Superbi – mette a disposizione competenze all’attività di controllo affinché, tramite iniziative formative e informative e attività di controllo, venga promosso un circolo virtuoso che permetta a tutti gli impiegati delle varie aziende di acquisire anche una consapevolezza di quelle che sono le attività di un mondo del lavoro sempre più variegato, trasversale e coinvolge di fatto l’intera società”.
Sul lavoro che cambia, e che negli ultimi anni è cambiato soprattutto a Mantova, si è soffermato Righi: “l’obiettivo è coinvolgere tutti i comparti. Abbiamo sul nostro territorio un ampliamento non indifferente del comparto della logistica e della grande distribuzione, con un ampliamento significativo soprattutto nella zona di Valdaro con aziende di carattere europeo e mondiale. Per noi addetti ai lavori è un fenomeno sicuramente da monitorare e da studiare, perché le forme di lavoro, le forme di contratto, la questione della manodopera e la tipologia della manodopera sono eventi innovativi. Così come le imprese non rappresentano più la logistica di un tempo, ma una logistica rinnovata: oggi si movimentano 10mila colli non all’anno, ma al giorno”.
“Lo strumento della formazione – ha proseguito Righi – si inserisce in questo comparto, così come in un altro che è quello dell’agricoltura. Sappiamo che abbiamo ancora strada da fare, è un settore che grazie alla nuove tecnologie e alle nuove generazioni si sta innovando, le nuove generazioni anche con una sensibilità diversa, sicuramente andiamo a ridurre degli infortuni importanti. Quando la tecnologia interviene, riduce la frequenza di quegli infortuni, ma quando accadono sono infortuni gravi. In quel caso significa che è successo qualcosa: è saltato un meccanismo di controllo, di difese, e quindi gli eventi sono catastrofici. Speriamo che su questo, un giorno, ci aiuterà anche l’intelligenza artificiale, ma sicuramente la formazione rimane uno degli aspetti principali”.