L’incontro dopo la rinascita. Luca riabbraccia De Donno, il primario “amico” grazie a cui ha sconfitto il covid

L'incontro dopo la rinascita. Luca riabbraccia De Donno, il primario

MANTOVA – Quando Luca Riva era stato dimesso dal Carlo Poma, dove per molti giorni aveva lottato contro una forma gravissima di Covid, ed essere trasferito all’ospedale di Asola per completare il periodo di cure, sui media non si parlava ancora di plasma iperimmune e il primario della pneumologia di Mantova Giuseppe De Donno era ancora per molti un viso sconosciuto.
Di lui si sapeva della sua grande professionalità ma quelle doti umane che nelle settimane successive avrebbero fatto breccia nel cuore di decine di migliaia di lettori e telespettatori erano ancora note a pochi.
Eppure quando in quel sabato di metà marzo, nei giorni più drammatici dell’emergenza sanitaria, avevamo chiamato Luca, il 43enne di Casatico di Marcaria, primo paziente covid a finire nella terapia intensiva del reparto di pneumologia di Mantova, il suo pensiero fisso era per quel primario a cui doveva la vita ma che lo aveva fatto sentire fin da subito come un amico. 
Un medico di una bravura incredibile e nello stesso tempo di una umanità straordinaria – ci aveva raccontato Luca – era disponibile, sempre incoraggiante, si faceva dare del tu come se fosse l’amico della porta accanto. Tutte le sere prima di andare a casa veniva sempre a salutarmi. Un professionista e un uomo davvero eccezionale. E lo stesso devo dire di tutta la sua equipe, degli infermieri e di tutti gli operatori del reparto. Stanno facendo un lavoro straordinario, senza mai mollare un attimo”.
Praticamente impossibile per Luca dimenticare quei giorni e quel medico che ogni giorno gli dava la forza per continuare a lottare.
Ed ecco che Luca oggi si è fatto un regalo grandissimo ma ne ha fatto uno altrettanto grande a De Donno: è andato a fargli visita. Eccoli immortalati insieme nella foto. Con loro anche Angelo Goffredi, stimato cantante lirico e Matteo, regista e tecnico del suono, che hanno voluto portare un saluto e un omaggio al primario mantovano il quale ha scritto in un post: “Che belle emozioni! Rivedere Luca dopo la rinascita. Con Angelo, splendido cantante lirico e Matteo, professionista dell’immagine e del suono.
Quante belle cose mi sta regalando la vita, dopo tanta sofferenza. Il plasma unisce”.
Già, una bella storia a lieto fine quella di Luca che è diventata una storia di amicizia oltre che di grande riconoscenza verso chi lo ha aiutato a vincere la sua battaglia.
De Donno e il suo staff dentro l’ospedale, come nei giorni precedenti il suo medico curante Fabio Grandi e il sindaco di Marcaria Carlo Alberto Malatesta che si erano battuti come due leoni per far ricoverare Luca. Chi non ricorda infatti la sua vicenda: a casa da solo per una settimana con la febbre alta dopo che le Autorità sanitarie di Parma lo avevano informato del contagio di alcuni suoi amici con cui era stato nei giorni precedenti, e nessuno che andava in suo soccorso (i protocolli anti covid impedivano ai medici di famiglia di andare a domicilio) nonostante dall’Ats locale continuassero a dirgli che l’indomani qualcuno si sarebbe presentato. Finchè il dottor Grandi, che aveva intuito da subito che la situazione era molto seria, aveva chiamato in Regione esasperato minacciando di far arrivare un’ambulanza e far trasportare il paziente in ospedale sotto la sua responsabilità.
Così era arrivata finalmente l’ambulanza che aveva trasportato Luca al Poma,
Quando gli avevamo chiesto se ci fosse stato qualche momento in cui avesse davvero avuto paura Luca ci aveva risposto: “quando sono arrivato in ospedale. All’inizio non si sapeva se sarei finito in rianimazione o altro. Poi invece sono stato ricoverato nella terapia intensiva della pneumologia e tutto è andato bene”. 
Si, decisamente è andato tutto bene per Luca  …. grazie agli angeli incontrati sulla sua strada….

 

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here