MANTOVA – Il problema delle lunghissime liste d’attesa nelle strutture pubbliche lombarde, questione da tempo irrisolta e al centro della battaglia politica e delle iniziative del Pd in regione, viene affrontato dai consiglieri del gruppo attraverso anche una iniziativa mediatica che porta a conoscenza i cittadini di uno strumento concreto per far valere i propri diritti e ottenere visite nei tempi certi: il R.U.A, Responsabile Unico Aziendale, la figura interna ad ogni azienda ospedaliera che lavora per garantire l’assistenza nei tempi previsti dall’impegnativa medica secondo i codici di gravità.
“Non è ammissibile che per visite specialistiche un cittadino lombardo sia costretto ad attendere anche 250 giorni –spiega Marco Carra, consigliere regionale Pd -. Purtroppo siamo davanti a spazi di attesa ancora troppo lunghi Chi ha bisogno e non ha i mezzi per ricorrere a visite a pagamento, rinuncia a curarsi. Questo non è giusto, non si può venir meno al diritto universale alla salute.
In base alla delibera regionale del 2019, sconosciuta ai più, si può richiedere al RUA che venga fissata la visita o l’esame prescritto entro i termini stabiliti dal medico – spiega il consigliere – Questa procedura purtroppo non è applicabile ai ricoveri.
Occorrono solo due cose, una PEC e la ricetta, cartacea o elettronica. A questo punto si deve controllare che il medico abbia indicato il codice di priorità sulla tua ricetta, ogni grado di priorità è associato a un differente codice: Codice U (urgente), codice B (breve), Codice D (differita), Codice P (programmata). Se una volta preso appuntamento, questo è oltre i termini previsti dalla ricetta, oppure le liste d’attesa sono chiuse, o addirittura l’appuntamento viene dato oltre i confini della Asst di appartenenza, per avere la visita si potrà usufruire del Rua (Responsabile unico aziendale).
Sul sito http://www.conlasalutenonsischerza.it(la campagna sulla salute pubblica lanciata dal gruppo Pd in regione) si trovano tutte le informazioni utili per la compilazione del modulo per attivare questa procedura e far valere i propri diritti”.