“250 milioni per sostenere le RSA, per la fornitura continua di dpi ai medici di famiglia e per valorizzare economicamente gli specializzandi impegnati nella lotta quotidiana al virus”.
Lo dichiara Alessandra Cappellari (Lega), componente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, in merito al progetto di legge n.144, approvato nella seduta odierna di Consiglio regionale, di cui è relatore il consigliere Emanuele Monti (Lega) Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione.
“Il progetto di legge – spiega Alessandra Cappellari, – approvato oggi in Aula, interviene su una serie di questioni impellenti che vedono protagonisti gli operatori del settore sociosanitario in questo periodo emergenziale. In primis, abbiamo voluto andare incontro alle esigenze degli enti gestori delle unità di offerta residenziali sociosanitarie accreditate e a contratto nel sostenere i costi sanitari per la gestione degli ospiti, a seguito delle disposizioni sulla riorganizzazione delle attività in materia di contenimento del virus. La realtà lombarda è un unicum a livello nazionale siccome vi sono 704 strutture attive con circa 65.000 posti letto, dove operano quotidianamente 60.000 dipendenti. 500 di esse (il 71%) sono strutture no-profit che stanno risentendo maggiormente degli effetti restrittivi causati dall’emergenza pandemica. Le accresciute esigenze organizzative e gestionali per il contenimento del Covid-19 (quali, ad esempio, sanificazione dei locali, i tamponi, l’utilizzo di personale aggiuntivo reclutato anche via temporanea, le forniture di dpi) hanno comportato un notevole innalzamento dei costi che Regione Lombardia non ha voluto ignorare, soprattutto per non far venir meno il benessere degli ospiti e la tutela del personale dipendente”.
“Non solo risposte concrete al settore sociosanitario – continua – ma, con questa legge, interveniamo anche a sostegno dei medici di famiglia e dei medici specializzandi. Regione Lombardia, tramite le ATS territorialmente competenti, garantisce ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta una fornitura continuativa e costante di dispositivi di protezione individuale e medicali (mascherine chirurgiche), permettendo loro di operare in maniera sicura. Per quanto concerne i medici specializzandi, a coloro i quali siano stati impegnati nella lotta alla pandemia, Regione Lombardia riconosce un bonus economico. Infine, permettiamo agli enti pubblici del sistema sanitario regionale di stipulare contratti flessibili per l’assunzione di personale da impiegare in attività straordinarie strettamente connesse alla gestione dell’emergenza”.
“Nel corso dell’istruttoria, che è stata particolarmente veloce vista l’urgenza del provvedimento, sono stati ascoltati gli operatori di settore e sono state presentate numerose proposte. Abbiamo quindi voluto estendere il riconoscimento dei costi sostenuti anche alle RSD, CSS, Cure Intermedie, Comunità per disabili e per le dipendenze, portando la dotazione finanziaria a 250 milioni di euro. Una manovra seria e non una mancetta tappabuchi come qualcuno strumentalmente vuole far credere” – chiosa Cappellari -.
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