Lombardia in testa per i reati su minori: circa la metà sono maltrattamenti in famiglia

Con 1.208 reati sui minori compiuti nel 2023, la Lombardia si conferma la regione in cui si registra il numero più alto di questi reati. Dato, però, in calo del 3% rispetto al 2022. Nel 60% dei casi le vittime sono state di genere femminile.

I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes alla Camera dei Deputati – alla presenza del Presidente della Camera on. Lorenzo Fontana, della Vice Questore della Polizia di Stato Eugenia Sepe – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2024 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre).

I maltrattamenti verso familiari o conviventi sono il reato più diffuso (503 casi, +8% sul 2022), seguono, in Lombardia, le violenze sessuali (177 casi, in calo del 10%), le violenze sessuali aggravate (124 casi, -12%) e gli abbandoni di persone minori o incapaci (108 casi, +35%).

Oltre ai maltrattamenti e agli abbandoni di persone minori o incapaci, aumentano anche: le violazioni degli obblighi di assistenza familiare (82 casi, +12%), i casi di detenzione di materiale pornografico (11 casi, +38%), gli atti sessuali con minorenne (72 casi, +16%).
A diminuire, oltre alle violenze sessuali e alle violenze sessuali aggravate, sono: i casi di abuso dei mezzi di corruzione o disciplina (37 casi, -54%), quelli di sottrazione di persone incapaci (52, -39%), la prostituzione minorile (3 casi, -40%), la pornografia minorile (22 casi, -4%), i casi di corruzione di minorenne (16, -27%) e, infine, gli omicidi volontari consumati (1 caso nel 2023, mentre nel 2022 erano stati 5).

I DATI NAZIONALI. Sono stati 6.952 i reati a danno di minori in Italia nel 2023, in media 19 al giorno, 95 in più rispetto al 2022. Aumentati del 35% in 10 anni e addirittura dell’89% dal 2006. I reati più diffusi, che registrano anche l’incremento più alto, sono i maltrattamenti in famiglia: ben 2.843 casi, cresciuti del 6% dal 2022 e più che raddoppiati dal 2013.

Dal Dossier emerge che sono le bambine e le ragazze ad essere colpite in misura maggiore dai reati a danno di minori, nel 61% dei casi sono loro le vittime. A spingere questa percentuale soprattutto i crimini sessuali: a partire da violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, che vedono rispettivamente l’89% e l’85% di vittime femminili, passando per gli atti sessuali con minorenni (il 79% di vittime è femmina), detenzione di materiale pornografico e corruzione di minorenne (entrambi con il 78% di vittime di genere femminile), fino alla prostituzione e pornografia minorile (in entrambi le vittime sono al 64% bambine o ragazze). Hanno invece in maggioranza vittime maschili l’omicidio volontario (67%), l’abbandono di persone minori o incapaci (61%), l’abuso dei mezzi di corruzione o di disciplina (59%) e la sottrazione di persone incapaci (55%). Le vittime sono pressoché in parità nei reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare (entrambi i generi al 50%) e di maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli (vittime femminili 51%).

Dal dossier emerge anche un aumento negli ultimi anni del disagio psicologico dei ragazzi, e soprattutto delle ragazze, in Italia.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 52% delle ragazze ritiene che la pandemia abbia avuto un impatto negativo sulla propria salute mentale, dato che scende al 31% tra i coetanei maschi. Questo malessere aumenta con l’età: tra gli undicenni è stato riscontrato dal 33% delle bambine e dal 25% dei bambini, mentre tra i teenagers di diciassette anni lo ha vissuto il 66% delle ragazze e il 41% dei maschi.