Lombardia, morti sul lavoro in aumento. Soncini (Uil): “Emergenza da affrontare subito”

Paolo Soncini della Uil

MANTOVA – Dopo la tragedia di Prato della giovane di 22 anni e, nemmeno 24 ore dopo, un altro infortunio mortale sul lavoro, la UIL torna sul tema della sicurezza sul lavoro. Il sindacato in questi anni si è impegnato nei luoghi di lavoro e presso le istituzioni per denunciare il problema e trovare soluzioni, ma il nuovo bollettino di guerra impone un salto di qualità: “la questione sicurezza” – dichiara Paolo Soncini segretario provinciale UIL – “deve essere affrontate alla stregua di un’emergenza nazionale. Questo stillicidio non è degno di un paese civile”. La UIL osserva i dati e denuncia una situazione intollerabile: infatti i numeri dei primi tre mesi dell’anno segnano un aumento di infortuni mortali che, a quota 185, arrivano già a segnare  quota due al giorno. La pandemia ne ha colpiti a centinaia, ma la quotidianità lavorativa uccide continuamente, come spiega Soncini: troppo spesso si soprassiede sulle regole di sicurezza, ai lavoratori si chiede di fare in fretta e in più si ha paura a denunciare inadempienze pericolose in materia di tutela”. Le denunce per infortunio presentate in Lombardia nel periodo gennaio-marzo 2021 sono state 23.900, leggermente in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Aumentano purtroppo gli infortuni con esito mortale: nel primo trimestre 27 decessi sono avvenuti nella nostra Regione, sei in più rispetto all’anno precedente. Per la UIL prevenzione e formazione devono diventare una strategia e una scelta politica, con più risorse per mettere in sicurezza i processi produttivi e con più ispettori, più controlli e un coordinamento degli interventi:Chiederemo al Governo e a tutte le parti datoriali” – chiosa Soncini – “di avviare un percorso fondato su questi provvedimenti e su scelte concrete che abbiano come obiettivo zero morti sul lavoro”.

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