MANTOVA – “La notizia di un piano di lottizzazione da 8mila m² nel quartiere di Te Brunetti è qualcosa di insensato: non c’è bisogno di nuove case, né di cementificare altro verde a Mantova”, così l’Associazione eQual. “Nel quartiere infatti ci sono già case nuove mai abitate in via Stefani e i cantieri di quattro palazzine in via Donati sono abbandonati da un decennio. Costruire villette su uno spazio ancora verde significa cementificare ancora la periferia con l’illusione di rigenerare un quartiere con le betoniere”, proseguono da eQual riferendosi al rapporto annuale di Ispra sul consumo di suolo che ha certificato nuovamente che la cultura del cemento è una male dalla quale nessuna città è immune.
“I movimenti per la difesa del territorio e dell’ambiente – spiega Emanuele Bellintani di eQual – chiedono da anni un cambio di passo, uno stop al consumo di suolo e una maggiore attenzione ecologica. La politica non riesce a dare risposte forti”. E’ proprio l’associazione a ricordare che negli ultimi anni, “i 35mila m² per villette ed edifici commerciali a Dosso del Corso, i 17mila m² per il palasport di Borgochiesanuova e i timori per il futuro dell’area dell’ex lago-Paiolo sembrano continuare una storia infinita. Nelle linee di mandato dell’Amministrazione di centrosinistra 2020-2025 – conclude poi Bellintani -al punto 1B è previsto lo stop al consumo di suolo. Alle parole, ora, seguano i fatti”.