Mantova, addio all’ex vicesindaco Gianni Lui, un lungo amore per la politica e per la città

Addio ad un personaggio storico della politica mantovana: è morto Gianni Lui. Nato nel 1936, Lui aveva militato nel Pci, per poi partecipare attivamente, fino alla metà degli anni ’90, alla vita dei partito che ne aveva preso l’eredità, il Pds.
Fu Vicesindaco e più volte assessore in giunte di sinistra (con sindaco Gianni Usvardi) fino ai primi anni ’80, diresse in seguito l’Ussl e poi Asl di Mantova e poi, negli anni ’90, tornò in Consiglio comunale.

LUI E LA POLITICA: UNA PASSIONE LUNGA 60 ANNI

Una figura quella di Lui che ha attraversato 60 anni della politica mantovana e ne è stato protagonista, con una passione che non è mai venuta meno, qualsiasi fosse il ruolo che rivestiva, ma anche negli ultimi anni quando era ormai lontano dai riflettori delle cronache politiche, continuava ad interessarsi alla vita e ai problemi della città, cercando comunque di dare il suo contributo.
E alla politica Gianni Lui si appassionò fin da ragazzo, si iscrisse alla Figc nel 1953 e nel giro di poco si face notare tra i giovani più brillanti e promettenti in un partito dove in quegli anni la selezione della classe dirigente era molto severa e passava per una formazione rigorosa. I migliori finivano alla scuola di partito a Mosca dove Gianni approdò nel 1960 per frequentare un corso annuale alla scuola del Komsomol, (omologa russa della Figc).
Rientrato in Italia, proseguì la sua carriera politica, e ben presto si capì che il suo impegno lo voleva mettere innanzitutto per la sua città. Lo si capisce bene nel ricordo che un’altra figura storica del Pci mantovano, Roberto Borroni, ha fatto di lui.

BORRONI: “ERA INNAMORATO DI MANTOVA”

“La vicenda umana e politica di Gianni Lui appartiene a pieno titolo alla storia civile, prima ancora che politica e amministrativa, della città di Mantova. Militante e dirigente del Partito comunista italiano, Gianni ha contribuito, con il suo lavoro, all’affermarsi di una idea dell’impegno politico come servizio reso in primo luogo ai cittadini e alle cittadine e a Mantova di cui era, non credo sia esagerato l’uso della parola, “innamorato”. Ed è stato, probabilmente, per questo attaccamento alla sua città che ha rinunciato a compiere esperienze a livello regionale e nazionale. Lontano, per cultura e per prassi, dalle astruserie ideologiche era “uomo del fare”, un fare fondato non su un pragmatismo spicciolo ma sulla competenza, frutto dello studio e della conoscenza dei problemi. E’ stata la figura politica che, nella nostra città, ha rappresentato il buon governo espressione della cultura comunista. Erano gli anni del grande successo ottenuto dal Pci nelle elezioni amministrative del 1975 e di quelle politiche del 1976: gli anni delle “giunte rosse”. Gianni non ostentava la passione, non lo dava a vedere, ma a suo modo era persona che si appassionava allo studio dei problemi e alla loro soluzione concreta. Efficiente, ma nel medesimo tempo consapevole, perché comunista, del nesso inscindibile che deve tener insieme efficienza con la giustizia sociale e la solidarietà. Dopo essere stato vicesindaco di Usvardi (gli anni felici dei “due Gianni”) è stato negli anni ottanta a capo della Unità Sanitaria Locale, periodo della riorganizzazione sanitaria con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e lo sviluppo dei servizi di base e di prevenzione sul territorio, Proprio a quei servizi, (smantellati dalle controriforme regionali negli ultimi venti anni) Gianni “il Presidente” aveva dato impulso e risorse” ha commentato Borroni.
Si, gli anni felici dei “due Gianni”, Lui e Usvardi, legatissimi durante ma anche dopo gli anni dell’attività amministrativa. La commozione gli prese il sopravvento quando questi scomparve nel maggio del 2008, e in una sala consiliare gremita, toccò proprio a lui tracciarne un ricordo.

GLI ANNI ALLA GUIDA DELL’USL: UNA SANITA’ DI QUALITA’ MA CON AL CENTRO LE PERSONE

Ma anche gli anni a capo dell’Usl 47 lasciarono il segno, come gli hanno sempre riconosciuto i suoi collaboratori in via Trento, che gli riconoscevano pure la capacità di andare bel oltre le logiche di partito. In quegli anni la sua missione era di rilanciare la sanità mantovana e per questo voleva le professionalità migliori, nulla contava a che area politica facessero riferimento. Voleva una sanità di qualità ma che mettesse al centro innanzitutto le persone.

IL DISTACCO DAL PARTITO

Nel 1995 il distacco dall’allora Pds, la candidatura a sindaco contro la candidata del centro sinistra Chiara Pinfari, il ritorno in Consiglio comunale per il breve periodo di quell’Amministrazione poi commissariata. Da allora fu protagonista ancora di tante battaglie politiche ma continuò a rimanere lontano da quello che per decenni era stato il suo partito. Nel 2010 l’approdo nel Patto Nuovo con Antonino Zaniboni e il via a una nuova stagione di politica con al centro la passione di sempre: Mantova per la quale aveva rinunciato più volte alla candidatura di parlamentare.

MA C’ERA ANCHE LA PASSEPARTOUR

In città in molti lo ricordano indaffaratissimo per tanti anni nella sua agenzia di viaggi Passepartour, che era diventata una istituzione del settore. Qui poi era anche stato affiancato dai figli Stefano e Andrea che oggi lo piangono insieme alla moglie Anna.

L’ARCI SALARDI, MOLTO PIU’ DI UN CIRCOLO

E un’altra grande passione di Gianni Lui era l’Arci Salardi che era diventato un po’ la sua seconda casa: un posto si dove prendere il caffè, leggere i giornali e chiacchierare con gli amici di sempre dialogando ovviamente anche di politica, ma anche un luogo che era un punto di riferimento di quei valori che avevano accompagnato Gianni Lui per un’intera vita.
E proprio all’Arci Salardi, in via Vittorino da Feltre, da domani a mezzogiorno sarà allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno in forma civile lunedì 29 marzo partendo alle 15,15 proprio dal Circolo Arci Salardi, proseguendo per il Tempio crematorio di Borgo Angeli.

PALAZZI: “UN COMBATTENTE LEALE ANCHE NEL CONFLITTO POLITICO

“Se ne va un uomo innamorato della politica e di Mantova – dichiara il sindaco Mattia Palazzi – Gianni lui è stato per molti anni protagonista della vita amministrativa della nostra città, vice sindaco e per oltre trent’anni consigliere comunale. Un combattente leale anche nel conflitto politico. Ha speso parte del suo impegno per la sanità pubblica, di cui era convinto sostenitore. Il mio ultimo dialogo con Gianni Lui è stato incentrato proprio sulla sanità territoriale, su come è stata progressivamente ridotta nel nostro territorio e sulla necessità di tornare a far partecipare gli operatori della sanità pubblica al dibattito pubblico e politico. A nome dell’Amministrazione comunale mi stringo attorno ai famigliari di Gianni”.