Mantova, contratti precari al 78%. Landini: “Lottare per un’occupazione stabile”. Referendum, 4.500 firme in provincia

MANTOVA – Nell’ambito della festa Liberetà organizzata a Mantova dallo Spi Cgil si è svolta questa mattina al Sociale una tavola rotonda sul tema “l’Europa è il nostro futuro” al quale ha partecipato anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ” C’è bisogno di costruire un’Europa diversa, non basata sull’economia e sul denaro, ma sulla società civile, dopo il covid, con al collaborazione tra gli stati europei sulla questione vaccini eravamo sulla strada giusta, ma ora c’è il rischio di una regressione che guarda solo alle politiche di mercato” ha commentato Landini.

Ma questa Europa è e sarà in grado di affrontare le sfide del presente e quelle del futuro? “Dipende da noi – spiega Mattia Palazzi, sindaco di Mantova – sono gli stati che devono indirizzare l’Europa non dimentichiamoci cosa ha fatto durante il covid, o i fondi Pnrr”
Ma quale futuro può esserci se nel nostro paese continuano ad aumentare le assunzioni, ma con contratti precari che certo non danno stabilità alle nuove generazioni?
“Nel mantovano la situazione ricalca quella nazionale – commenta Daniele Soffiati, segretario generale Cgil Mantova – il 78% degli avviamenti sono con contratti precari con tutto quello che questo genera, instabilità, incertezza. Ma non parliamo solo di giovani, ma anche di 50enni, 60enni e 65enni che si sono rimessi in gioco nel mondo del lavoro”.
“Uno stato che invecchia ha bisogno di determinate politiche sociali – commenta Landini – ma questo si intreccia anche con le nuove generazioni, perchè uno stato che non aiuta i giovani, è uno stato senza futuro. Da qui la lotta al precariato”

La campagna referendaria sul lavoro sicuro, dignitoso e ben retribuito, sta andando molto bene sia a livello nazionale che mantovano. “Siamo andato bene – conclude Landini – abbiamo usato uno strumento come quello del referendum che per in sindacati è inusuale, ma la situazione è troppo grave”. Nel Mantovano in un mese sono state raccolte oltre 4.500 firme.
“Riscontriamo molta attenzione sul tema – gli fa eco Soffiati – le persone si fermano ai gazebo allestiti ai mercati o anche in Cgil, vogliono sapere il motivo della raccolta firme e sono molto sensibili al tema, i nonni, i genitori, le nuove generazioni per ridare un futuro meno incerto”.

Prima dell’incontro al Sociale Maurizio Landini ha voluto visitare un’azienda del territorio, è stata scelta la Novellini. Durante l’incontro con i dipendenti ha illustrato il referendum e le varie politiche a contrasto della precarietà.

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here