“Mantova deve recuperare un ritardo infrastrutturale di 5 mld. Autostrada Cr-Mn e Valdaro i futuri punti di forza”

MANTOVA – Il territorio mantovano paga un gap infrastrutturale importante e le 35 mila imprese virgiliane, in continuo calo negli ultimi dieci anni, sono le prime a risentire di questa situazione.
A dirlo è lo studio di Ernst & Young commissionato da Confindustria Mantova e Confartigianato Mantova presentato nel pomeriggio al Mamu, il quale mette in evidenzia, come lo sviluppo futuro del mantovano potrebbe passare per la bioeconomia e in particolare per la chimica verde e, per quanto riguarda le infrastrutture viarie e ferroviarie, come a fronte di interventi previsti per un totale di circa 5 miliardi e 600 milioni negli anni sono stati stanziati solo 600 milioni con un fabbisogno ancora da reperire quindi di circa 5 miliardi. Tra le opere ritenute assolutamente necessarie l’autostrada Cremona-Mantova sulla quale, dopo la presentazione dell’ultimo progetto, rimangono però incertezze sul finanziamento degli 8 chilometri e mezzo prima in capo al Tibre

Interviste al presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi, al Presidente di Confartigianato Mantova Lorenzo Capelli e al Senior Manager di Ernst & Young Simone Mangoni

Gli interventi a livello di infrastrutture potrebbero accelerare l’insediamento di nuove iniziative imprenditoriali ed investimenti privati anche nelle aree libere e disponibili per una re-industrializzazione e valorizzazione pari a circa un miliardo e mezzo, da sommarsi ai 5 miliardi da stanziare per il potenziamento delle infrastrutture. Le aree individuate sono nel capoluogo, nel basso mantovano e soprattutto a Valdaro. Per il rafforzamento della dotazione logistica portuale servono 90 milioni di cui 60 sono già stanziati

La presenza del porto attrezzato ed il contemporaneo adeguamento delle infrastrutture viarie, potrebbe tra l’altro consentire di ottenere un riconoscimento importante

Intervista al Presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi

Lei nei sul discorso ha ricordato come Mantova venga spesso ancora menzionata come “la bella addormentata”, una definizione che è stata coniata ormai una quarantina di anni fa durante i quali si è visto anche qualche scatto d’orgoglio ma senz’altro non sufficiente a modificare questo gap infrastrutturale. Che cosa è mancato secondo lei?

Intervista al presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi

 

 

NEL VIDEO ALLEGATO IL SERVIZIO COMPLETO CON LE INTERVIST