MANTOVA – La provincia di Mantova scivola al 48esimo posto, perdendo ben 29 posizioni, nella classifica della Qualità della Vita redatta e pubblicata ieri da Il Sole 24 ore. Un risultato che fa riflettere.
Lo sostiene ad esempio il segretario generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni che evidenzia come la classifica rispecchi quando da tempo i sindacati vanno dicendo, “ossia che a Mantova manca una politica concertativa da quando è scoppiata la grande crisi economica del 2008. Dopo i tanti tavoli che hanno affrontato le diverse crisi aziendali, purtroppo non si è realizzato un “ambiente”, un “luogo” che ponesse le istituzioni locali, quali i Comuni referenti dei distretti, il Comune capoluogo, la CCIAA, la Provincia, la Struttura Territoriale della R.L., l’Università, le parti sociali, quali associazioni datoriali e sindacati – dichiara Perboni – insieme per realizzare un progetto di sviluppo del tessuto economico e sociale. Progetto, che partendo da come e quanto è cambiato il sistema economico, individui su quali driver organizzare, promuovere, orientare l’economia locale; Insomma, di mettere la questione lavoro, occupazione e infrastrutture le priorità del territorio con una visione d’insieme e di prospettiva. E laddove ciò si è realizzato i risultati sono arrivati e si vedono; basti pensare – conclude il segretario Cisl – che Milano ha realizzato l’Expo partendo da un accordo territoriale e di sistema con tutti le istituzioni e le parti sociali”.
Secondo Alberto Grandi, docente di storia economica all’Università di Parma e Consigliere Comunale di Comunità e Territori a Mantova, “certamente paghiamo il frutto di scelte politiche sbagliate del passato e di una tendenza all’isolamento ma i dati confermano come ci sono forze che vanno verso l’aggregazione in un quadro che vede e vedrà sempre più pochi poli urbani ed economici forti a livello nazionale, come a livello mondiale. Un processo quest’ultimo che difficilmente la politica locale può contrastare, sicuramente però si può tentare di rallentarlo”.
Rimette l’attenzione tutta sul lavoro invece il candidato del centro destra alle comunali di Mantova del 2020 Stefano Rossi che dichiara; ” i dati testimoniano come il lavoro sia di fatto il problema numero uno per i mantovani. Ed è evidente che senza il lavoro una società è destinata ad un declino inesorabile. Del resto sono dati che rispecchiano la situazione reale che viviamo ogni giorno”. Rossi ricorda le diverse crisi aziendali e d settore che il territorio mantovano ha vissuto e poi continua: “è’ altrettanto evidente che, in questo contesto, risulta importante la gestione, da parte dell’amministrazione comunale, dell’impresa chi si propone di investire con cifre ingenti nel nostro territorio. Esempi positivi possono essere da incentivo per chi guarda alla nostra provincia per sviluppare il proprio business. Il continuo ritardo nella realizzazione delle infrastrutture di cui il territorio mantovano necessita da anni, sono certamente una concausa di questo crollo di Mantova nelle classifiche nazionali. Nodi cruciali sono senz’altro l’autostrada Mantova-Cremona, il raddoppio della linea ferroviaria Mantova-Milano, lo sviluppo del trasporto fluviale del nostro porto. Altra opera improrogabile la metropolitana di superficie Mantova-Verona, sotto i riflettori nel tavolo di lavoro Verona-Villafranca, in cui inspiegabilmente la nostra amministrazione comunale era assente ingiustificata, nonostante fosse stata chiesta la propria presenza”.