“Si alla lotta alla cimice asiatica con l’introduzione della vespa samurai, ma con attenzione e cautela” è la posizione dell’assessore regionale agricoltura e sistemi verdi della Lombardia Fabio Rolfi sulle metodologie di contrasto alle cimici asiatiche che stanno infestando il nostro territorio.
Sono 5mila in Lombardia gli ettari di frutteto a rischio. Il territorio mantovano risulta essere tra i più colpiti con danni, in alcuni casi, oltre il 70%. A piacere di più alle cimici pesche, mele e pere.
Cosa sta facendo la regione?
“Abbiamo fatto una convenzione con il servizio fitosanitario e Crea per studiare gli antagonisti naturali della cimice asiatica come la vespa samurai, ma non solo – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura e sistemi verdi Fabio Rolfi – l’introduzione degli antagonisti riguarda tutte le province lombarde con frutteti, ma dobbiamo usare molta cautela nell’inserire gli antagonisti perché a loro volta potrebbero fare danni alla catena degli insetti e essere dannosi per l’uomo”.
“Attualmente – conclude l’assessore – l’unico rimedio sono le reti. Siamo vicini agli agricoltori: dopo i bandi 2017 e 2018 infatti, anche per il 2019 abbiamo attivato un bando a sostegno della “Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico” la disponibilità complessiva è di 3 milioni di euro. Abbiamo finanziato 119 domande su 127 con un contributo concesso di 4.186.000 euro”.
La situazione delle aziende
“Ho avuto danni del 70-80% – dice Raffaella Bulgarelli di Corte Garzotta, azienda agricola di Quistello con varietà antiche – fino allo scorso anno nessun problema, ma quest’anno buona parte del raccolto sta marcendo. Le pesche e le pere sono le più colpite, ma qualche danno anche sui piccoli frutti come i lamponi. Ho provato con le reti, per me una soluzione che ha funzionato molto bene, ma sono molto costose, per cui non ho potuto coprire tutte le piante, quelle sotto stanno benissimo, quelle fuori, ho perso quasi tutto.
” Stesso problema nell’azienda agricola di Paolo Franzoni, sempre a Quistello. “Non ho messo le reti dappertutto, e ho avuto danni per il 60-70% soprattutto alle pesche, le vendo ugualmente – spiega – ma ovviamente a prezzi molto più bassi”.
Emanuela Banderini con l’azienda agricola a Rivarolo del re ha lo stesso problema, nel suo caso a piacere di più alle cimici sono le albicocche precoci (danni per il 70%) e le pesche. “Devo ancora provare con l’aglio – dice la Banderini che si è detto rende poco appetibili i frutti alle cimici” – “Già provato – le fa eco Franzoni – evapora velocemente, lo dai alla mattina e alla sera non c’è già più nulla e le cimici ricominciano a fare danni…aspettiamo fiduciosi la vespa samurai”.
Proprio sulla cimice asiatica, sui danni provocati e sui metodi di contrasto martedì 3 settembre in Fiera Millenaria a Gonzaga il Consorzio agrituristico mantovano organizza un convegno con il dott. Paolo Culatti, del servizio fitosanitario della Regione Lombardia che illustrerà la diffusione e i danni economici causati dalla cimice asiatica in Lombardia; dott. Stefano Caruso del consorzio fitosanitario di Modena con il quale si parlerà delle reti multifunzionali nei frutteti ( esperienza dell’Emilia Romagna) e il dott. Pio Federico Roversi del CREA ( centro di ricerca difesa e certificazione) che spiegherà le prospettive di lotta biologica classica per il controllo della cimice asiatica.