Mantova, Polizia Postale sotto organico, Sap:”Controlli informatici e sicurezza dei cittadini a rischio”

MANTOVA “Dopo lo scongiurato rischio di chiusura della sezione della Polizia Postale di Mantova, nonostante un timido ripianamento del personale nel periodo a cavallo del 2020 in cui gli operatori sono passati da 3 a 6, ci ritroviamo nostro malgrado a denunciare l’inadeguatezza delpiano di assegnazione del personale per il mese di giugno 2023 predisposto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza”. Così il segretario provinciale del Sap (Sindacato Autonomo Polizia) Fabrizio Santoro che spiega: “alla luce della sopraggiunta quiescenza di due colleghi – l’ultimo in ordine temporale il
responsabile della sezione l’Ispettore Superiore Luca Zardi a cui facciamo i nostri migliori
auguri – che di fatto ha riportato l’organico ai minimi storici (4 unità), sono molteplici gli
interrogativi che ci poniamo considerata l’inconsistenza dei rinforzi destinati all’ufficio di via
Nenni. Lo spostamento sulle piattaforme digitali che ha riguardato ogni aspetto della nostra
quotidianità – dallo stile di vita, al lavoro, dallo studio fino al divertimento – ha inevitabilmente interessato anche i modus operandi dei criminali che trovano terreno fertile sulla rete internet. Per questo motivo esprimiamo tutta la nostra preoccupazione trattandosi di un ufficio, quello della polizia postale, che svolge una specifica attività di polizia giudiziaria per quanto attiene la pornografia minorile – con i casi di adescamento on line – cyber security – tesi alla protezione dei sistemi informatici – repressione dei reati inerenti le frodi a mezzo internet – che resterebbero certamente impuniti -, ma anche reati contro la persona”.
“Stando a quanto sopra prospettato la previsione di destinare alla sezione polposta solo
un operatore nelle prossime movimentazioni di personale – al netto delle due quiescenze già incassate – risulterebbe matematicamente negativa oltre che incoerente con la volontà del Ministero nel 2020 quando decise di salvaguardare l’ufficio di Mantova, diffondendo al
contempo un progetto di rilancio che prevedesse un organico di 12 operatori tra agenti,
sottufficiali e caposezione”.

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