MANTOVA – «Papa Francesco è stato il primo, con la sua enciclica Laudato si’, a connettere il problema della crisi ambientale con quello della crisi sociale» – così ha esordito il vescovo di Mantova Marco Busca, durante la tavola rotonda che si è tenuta nel pomeriggio nell’Aula Magna del Centro pastorale diocesano. «Oggi questa consapevolezza è molto più diffusa: le visioni e i linguaggi sono cambiati, anche nel nostro territorio».
“Laudato si’ for future” è stato il titolo significativo dell’incontro promosso dal Tavolo diocesano per il Bene comune e dalla comunità Laudato Si’ di Mantova, nell’anno giubilare che coincide con il decimo anniversario dell’enciclica di Papa Francesco.
L’iniziativa ha registrato una grande partecipazione e si è trasformata in un intenso dialogo sull’ambiente e sul dovere di custodire la natura e il creato, attraverso scelte consapevoli in grado di costruire una società più giusta e rispettosa di ogni persona.
Moderati da Pietro Casari, coordinatore del Forum Giovani Mantova, sono intervenuti, oltre a monsignor Busca anche il vescovo di Verona Domenico Pompili, Paolo Pileri, docente di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano, e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food Italia e cofondatore delle comunità Laudato Si’.
Insieme, i relatori hanno affrontato le grandi sfide che ci attendono: cambiamenti climatici, diseguaglianze sociali e migrazioni, offrendo una riflessione profonda attraverso la rilettura delle tematiche dell’enciclica di Papa Francesco, che invita a prendere coscienza delle nostre responsabilità.
Il vescovo di Verona ha ricordato l’importanza delle azioni delle comunità Laudato Si’, sempre più numerose in tutta Italia e anche nel Lombardo-Veneto: «Noi e l’ambiente siamo un tutt’uno: il cammino verso questa consapevolezza è partito dal basso. Le comunità sono diventate sempre più forti e oggi c’è molta più attenzione ai cambiamenti climatici, strettamente legati alla giustizia sociale».
Anche Carlo Petrini ha ribadito il ruolo fondamentale delle comunità, che hanno contribuito a far crescere il dibattito su biodiversità, suolo, acqua e tutela dell’ambiente. «Oggi l’attenzione è molto più alta – ha sottolineato – e non a caso si celebrano il ‘Mese del Creato’ e la ‘Giornata del Creato’ per riaffermare il rispetto dovuto al nostro pianeta e il dovere di custodirlo».
Crisi ambientale e ingiustizie sociali, è stato ricordato in conclusione, hanno la stessa radice: per questo è necessario promuovere un futuro sostenibile attraverso l’impegno condiviso di tutti.
Elisabetta Romano