MANTOVA – Lapidi e tombe divelte, statue e altre sculture e arredi rubati. È successo a Borgo Angeli, la notte scorsa. Una banda ha messo a segno un colpo di proporzioni inedite al cimitero monumentale di Mantova, devastando decine di sepolture e profanando uno dei luoghi più sacri della città.
Quello che si sono trovati davanti gli addetti di Tea questa mattina alle 7 e poi, via via i primi visitatori,è stato uno scenario di distruzione. Statue scomparse, arredi funerari in bronzo, rame e marmo divelti, lapidi danneggiate, uffici saccheggiati: un attacco organizzato nei minimi dettagli, portato avanti con metodo e senza alcuna pietà.
I ladri, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero entrati da un cantiere attivo sul retro del cimitero, dove è in corso la realizzazione del sottopasso. Hanno agito nella parte est del camposanto — quella a sinistra dell’ingresso principale — e al campo E, sfruttando l’oscurità e, probabilmente, l’assenza dell’addetto reperibile, che proprio ieri sera non sarebbe stato in servizio. Un dettaglio, questo, che se confermato lascerebbe pensare a una conoscenza approfondita delle dinamiche interne e degli orari del personale.
Statue, oggetti e veicoli rubati
Tra gli oggetti trafugati figurano numerose statue ornamentali, molte delle quali considerate vere e proprie opere d’arte.

Fra queste, anche la scultura in bronzo realizzata da Vindizio Nodari Pesenti per la tomba Venturini: una bimba con un mazzo di fiori sotto un arco marmoreo, su cui è incisa la frase “Flos in aeternitate fluorit” (“Il fiore fiorisce per sempre”). Per estrarre le statue dai loro basamenti, i ladri avrebbero utilizzato corde legate ai veicoli. Alcune di queste sono state trovate sul posto. Non si sono fermati ai monumenti: è stata forzata anche la cassaforte custodita negli uffici all’ingresso, sono spariti telefoni aziendali e, secondo quanto emerso, un’auto e un furgone della Tea, usati verosimilmente per trasportare la refurtiva. I mezzi sono stati ritrovati abbandonati a Milano nella mattinata, ormai vuoti.
Indagini in corso
Sul posto sono intervenute la Polizia locale, la squadra mobile della Polizia di Stato e gli agenti della scientifica, impegnati a raccogliere ogni elemento utile per risalire agli autori del colpo. Anche i funzionari di Tea erano presenti già dalle prime ore: l’azienda ha avvisato subito il Comune e la Soprintendenza ai Beni Artistici e sta collaborando con le forze dell’ordine per inventariare i danni, in attesa delle denunce da parte dei cittadini. I ladri sarebbero riusciti a far uscire i veicoli dal cancello ovest, sfruttando i pulsanti di apertura automatica presenti per i casi di emergenza. Tutto fa pensare a un’azione premeditata, portata avanti da professionisti.
Il cimitero è dotato di telecamere di sorveglianza, e proprio in queste ore si stanno analizzando i filmati per cercare di identificare i responsabili.
Cimitero chiuso, cittadini sconvolti
Il camposanto di via Cremona è stato chiuso al pubblico per consentire i rilievi. Da lunedì, il personale di Tea inizierà a raccogliere le denunce dei cittadini che hanno scoperto le proprie tombe violate. Tea a tal proposito informa che per segnalare eventuali danni riscontrati alle sepolture private è possibile contattare il numero verde della Polizia Locale 800 505454, lasciando un breve messaggio con il proprio nome, cognome e numero di telefono insieme ai riferimenti essenziali. La Polizia provvederà a contattare direttamente gli interessati.
In mattinata è arrivato anche Andrea Caprini, assessore al Welfare del Comune di Mantova, che ha espresso profonda amarezza per l’accaduto: “È un qualcosa che lascia molta amarezza, anzi disgusto, perché è un atto di una vigliaccheria inaudita. Si tratta quasi certamente dell’opera di professionisti.” ha commentato Caprini che ha tenuto sempre aggiornato il sindaco Mattia Palazzi.
Scioccata anche la consigliera comunale Catia Badalucco, che si era recata al cimitero nelle prime ore del mattino per fare visita ai propri cari: si è trovata di fronte a una scena di desolazione. Tra i primi ad accedere al camposanto anche Maurizio D’Oro, storico titolare di uno dei chioschi fioristi di fronte al cimitero che segue la manutenzione di alcune tombe: “Sono devastato. Subito ho notato delle grosse corde a terra, ma non avevo capito. Poi, avanzando tra le tombe, ho visto cosa era successo. Non ci sono parole per descrivere la brutalità di quanto fatto.”
Il presidente dei Tea Voceri: “Siamo sgomenti e indignati”
“Siamo sgomenti per l’accaduto e indignati per un gesto che tocca così profondamente i sentimenti delle persone e la storia della comunità. Speriamo che le indagini conducano presto alla individuazione dei responsabili” ha commentato il presidente Tea Enrico Voceri