MANTOVA – Un trimestre drammatico quello di inizio 2022 per le morti sul lavoro in provincia di Mantova. 4 sono state le vittime da gennaio a marzo, un dato che pone la provincia virgiliana al quinto posto in Italia per casi di decessi sul lavoro ordinati per indice di incidenza sugli occupati, ovvero il numero di infortuni totali ogni milione di occupati. La provincia virgiliana è invece decima per i casi totali di decessi sul lavoro nella prima parte dell’anno.
A dirlo è la mappatura dell’emergenza sulle morti sul lavoro dell’Osservatorio Vega Engineering in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro che cade oggi, giovedì 28 aprile, dalla quale si ha una conferma dunque di quanto sia allarmante nel mantovano il problema della sicurezza sul lavoro. Una conferma in quanto da tempo le organizzazioni sindacali continuano a ribadire la gravita del problema.
Anche a livello nazionale i primi tre mesi del 2022 hanno segnato un preoccupante aumento delle morti sul lavoro.
“189 vittime da gennaio a marzo (+2,2% rispetto al 2021). Con un incremento tragico dei decessi da fine febbraio a fine marzo, pari al 66% (75 morti in più). Contemporaneamente, crescono in modo significativo purtroppo anche le denunce totali di infortunio (+51% rispetto allo scorso anno). Ma a delineare ancor più profondamente l’emergenza, regione per regione, è l’indice di incidenza della mortalità, cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa, la cui media in Italia nei primi tre mesi dell’anno è di 6 decessi ogni milione di occupati”. A spiegarlo è Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, all’ultima indagine e zonizzazione del di morte per i lavoratori italiani che, l’Osservatorio mestrino, descrive – alla stegua della pandemia – dividendo il Paese a colori.
A finire in zona rossa al termine del primo trimestre 2022 con un incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice di incidenza medio, pari a 6 morti ogni milione di lavoratori) sono: Molise, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana e Marche.
In zona arancione: Puglia, Veneto, Abruzzo e Lombardia. In zona gialla: Sicilia, Calabria, Umbria, Emilia Romagna, Sardegna, Campania e Lazio. In zona bianca: Friuli Venezia Giulia, Liguria e Basilicata.
Anche i dati presentati dall’Inail oggi evidenziano che a livello nazionale c’è stato un aumento importante degli infortuni sul lavoro tra il primo trimestre del 2021 e quello di quest’anno. Secondo i dati presentati dall’istituto le denunce di infortuni presentate tra gennaio e marzo sono state 194.106 con un aumento del 50,9% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’Inail spiega che si tratta di dati provvisori e che il confronto richiede comunque delle “cautele” in quanto il dato si confronta con un periodo di restrizioni anche negli spostamenti, dovute alla pandemia. Sono in aumento anche le patologie di origine professionale con 14.517 denunce (+6,9%).
Per vedere tutti i dati con statistiche e grafici:
https://www.vegaengineering.com/?smclient=34ce53a1-b9ab-11ec-8f4b-18cf24ce389f&utm_source=salesmanago&utm_medium=email&utm_campaign=CS_MORTI_LAVORO