“Mantova Viva” sabato in piazza Martiri per il Flash mob contro il 5G

Mantova Viva sabato in piazza Martiri per il Flash mob contro il 5G

MANTOVA Sabato prossimo il Comitato Civico Mantova Viva unitamente all’Alleanza  Italiana Stop 5G promuove il Flash Mob STOP alla rete 5G. L’appuntamento è alle ore 17 in città in Piazza Martiri di Belfiore. A spiegarlo è un documento firmato dal presidente di Mantova Viva Sergio Olivieri in cui si legge:

” Si invita il Governo a non adottare il controverso documento della task force Colao,
ai cittadini invitando i Sindaci a deliberare per lo Stop all’installazione antenne rete 5G e ai Comuni di continuare a  difendere la salute pubblica vietando la pericolosa invasione  elettromagnetica, in attesa di studi indipendenti sugli effetti  ambientali e per denunciare la pericolosa deriva elettromagnetica  contenuta nel dossier “INIZIATIVE PER IL RILANCIO – ITALIA 2020-2022”,  redatto per il GOVERNO CONTE dal Comitato di esperti in materia  economica e sociale guidato da  VITTORIO COLAO, ex dirigente d’azienda e amministratore delegato della  multinazionale delle telecomunicazioni Vodafone.
Il documento tecnico, che peraltro contiene un evidente e malizioso  errore di calcolo relativamente ai limiti di esposizione, contiene  infatti una serie di richieste che, se adottate, trasformerebbe gli  italiani in vere e proprie CAVIE UMANE per una sperimentazione non solo  tecnologica ma sanitaria che non ha precedenti nella storia  dell’umanità; la popolazione verrebbe irradiata senza soluzione di  continuità fino a 61 V/M DI CAMPO ELETTRICO emesse potenzialmente da  milioni di nuove antenne per una sommatoria multipla e cumulativa di  radiofrequenze da onde non ionizzanti, tra gli agenti cancerogeni per  l’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA RICERCA SUL CANCRO che ne rivaluterà  la classificazione oncogena entro il 2024.
Il dossier prevede poi di ESCLUDERE QUALSIASI FORMA DI OPPOSIZIONE  LOCALE AL 5G, scontrandosi con il testo unico delle leggi  sull’ordinamento degli enti locali, con la consolidata giurisprudenza  amministrativa in materia sanitaria (che vede nel Sindaco – ufficiale  di Governo – la massima autorità garante della tutela della salute  pubblica), con le prerogative urbanistiche riconosciute a Regioni e  Comuni di localizzare gli impianti di radiodiffusione e telefonia mobile  regolamentandone l’installazione nel proprio territorio come previsto  dalla “LEGGE QUADRO SULL’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO” N.  36/2001.
Stringendosi ai 346 SINDACI che hanno emanato ordinanze urgenti e  contingibili fermando il pericoloso wireless di quinta generazione e ai  520 COMUNI D’ITALIA che hanno approvato atti amministrativi  precauzionali, l’Alleanza Italiana Stop 5G rinnova così l’invito a  tutti i Sindaci d’Italia a continuare ad emanare provvedimenti  contingibili e urgenti atipici per tutelare la salute dei cittadini,  invitando tutti i Consigli Comunali e Regionali ad adottare urgenti  provvedimenti in difesa della salute pubblica, anche promuovendo il  co-finanziamento pubblico di uno studio scientifico indipendente, cioè  slegato dall’industria, in grado di chiarire gli effetti ambientali e  sociosanitari non termici, biologici e a medio-lungo termine delle inesplorate radiofrequenze.

CONSEGNATE AL MINISTERO DELLA SALUTE 340.000 FIRME DI CITTADINI  RICHIEDENTI UNA MORATORIA NAZIONALE SUL 5G E ALL’ISTITUTO SUPERIORE DI  SANITÀ UN DOSSIER SULL’INADEGUATEZZA DEL RAPPORTO ISTISAN 19/11 A  TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, l’Alleanza Italiana Stop 5G s’appella quindi al Governo Conte chiedendo:

* di valutare negativamente e non adottare le “Iniziative per il  rilancio – Italia 2020-2022” redatte dal Comitato di esperti in materia economica e sociale guidato da Vittorio Colao, destituendone l’incarico pubblico per evidente conflitto d’interessi curriculare

* di sospendere immediatamente  qualsiasi forma di sperimentazione  tecnologica del 5G e di ogni forma evoluta di 4G nelle città italiane, in attesa della produzione di evidenze scientifiche indipendenti sull’impatto, promuovendo la ricerca di tecnologie più sicure, meno
pericolose ed alternative al wireless;

* di non innalzare gli attuali valori limite di legge nella soglia  d’irradiazione elettromagnetica dei 6 V/m (0,1W/mq) nel caso di  esposizioni in edifici adibiti a permanenze superiori a 4 ore, puntando sulla minimizzazione del rischio sanitario come indicato nei Report del Bioinitiative Group, dal Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e  dall’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n° 1815  del 2011″.

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