I sindacati: “ordinanza anti-caldo atto di civiltà, ora va rispettata. Servono anche sostegni al reddito”

MANTOVA – “Un atto di civiltà che va fatto rispettare”. Così Mauro Mantovanelli, segretario della Cgil di Mantova con delega alla sicurezza, commenta positivamente la recente ordinanza di Regione Lombardia contro il caldo, una misura che impone restrizioni ai lavori all’aperto durante le ore più calde della giornata.

“Esprimiamo un giudizio positivo sull’ordinanza di Regione Lombardia contro il caldo – afferma Mantovanelli – che è stata fortemente voluta e richiesta dai sindacati. L’ordinanza si occupa prevalentemente dei lavori all’aperto, che riguardano maggiormente edilizia e agricoltura, settori dove le cronache nazionali di questi giorni hanno testimoniato la morte per ondate di calore di lavoratori. Un fatto inaccettabile nel 2025”.

Per il sindacalista, il documento regionale rappresenta “un importante passo in avanti per alcune tipologie di lavoro più esposte al caldo diretto” e un primo segnale concreto per la tutela della salute nei luoghi di lavoro durante le ondate di calore. “Il documento firmato da Regione Lombardia – prosegue – vieterà di fatto di lavorare in alcuni settori nelle ore più calde. Ora è fondamentale il totale rispetto e la gestione dell’ordinanza”.

Mantovanelli ha poi annunciato che la CGIL di Mantova, attraverso le sue categorie, monitorerà la situazione nel territorio provinciale e, dove necessario, segnalerà eventuali violazioni agli organi competenti.

Ma l’attenzione del sindacato non si ferma ai lavori all’aperto. “Non bisogna considerare meno gravi, rispetto alle alte temperature esterne, le condizioni di lavoro anche di chi opera al chiuso – sottolinea Mantovanelli – come testimoniano i recenti scioperi di protesta in alcune fabbriche in provincia, dove si lavora in condizioni fuori norma per il troppo caldo e si rischiano malori e infortuni per cali di concentrazione”.

“Domani entra in vigore l’ordinanza regionale per tutelare le lavoratrici e i lavoratori contro il caldo estremo – dice Ivan Zaffanelli, segretario generale Cisl Asse del Po -. È una misura fortemente voluta dal sindacato in modo unitario. È un’ordinanza importante per il nostro territorio, in particolare per i settori dell’agricoltura e dell’edilizia. Non è solo una misura contingente contro il caldo estremo, ma fa parte di una strategia più ampia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa ordinanza andrebbe integrata, a livello nazionale, da strumenti concreti di sostegno al reddito. In questo senso, è fondamentale il lavoro già avviato dalle categorie sindacali che seguono il settore agricoltura e florovivaistica, con accordi ad hoc per lo spostamento degli orari lavorativi, insieme al lavoro dalle categorie sindacali del settore edile che richiedono l’applicazione della cassa integrazione prevista per eventi meteo, come copertura per le ore di sospensione lavorativa causa caldo.”