MANTOVA – La decima edizione di Mantovarchitettura parte rilanciando il legame tra il Politecnico di Milano e il territorio virgiliano. Nella sede del Polo territoriale di Mantova dell’ateneo, nel tardo pomeriggio, si è tenuta l’inaugurazione della rassegna che vedrà “due mesi di incontri e convegni, per un totale di 55 eventi. Fino al 9 luglio cittadini e appassionati del settore potranno seguire gratuitamente le proposte della manifestazione, diventata ormai un momento atteso e molto partecipato per Mantova, per la cultura architettonica italiana e non solo”.
A fare gli onori di casa il prorettore del Polo territoriale di Mantova Federico Bucci affiancato per l’occasione dal rettore del Politecnico di Milano Donatella Sciuto che ha ribadito la volontà dell’ateneo di volersi sempre più radicare nella realtà mantovana. Ne è un esempio “la collaborazione con il Comune di Mantova per la realizzazione dello studentato” ha dichiarato.
Si tratta della residenza per studenti che il Poltecnico vorrebbe realizzare in uno stabile da tempo dismesso a fianco dell’ex ceramica. Sarebbero ricavati un’ottantina di posti letto nell’edificio che sorge di fronte alla futura scuola Mantegna.
Ad intervenire, durante l’inaugurazione della rassegna anche il presidente dell’Ordine degli Architetti di Mantova Cristiano Guernieri che ha annunciato l’arrivo in città del presidente nazionale dell’Ordine in occasione dell’evento organizzato il prossimo 19 maggio. Al tavolo dei relatori anche il presidente della Provincia Carlo Bottani, il sindaco di Sabbioneta Marco Pasquali e il sindaco del capoluogo Mattia Palazzi, tutti a ribadire l’importanza della manifestazione dedicata alle tematiche dell’architettura, dell’urbanistica e del paesaggio.
L’inaugurazione della rassegna ha poi visto un momento importante quanto atteso: sono stati mostrati infatti per la prima volta gli affreschi quattrocenteschi di scuola mantegnesca venuti alla luce con il restauro di una parte proprio della sede dell’ateneo.
Così come documentato da un’indagine di Carlo Togliani, docente di Storia dell’Architettura del Polo di Mantova del Politecnico, “il dipinto murale fu probabilmente commissionato da Tebaldo Ippoliti (“Maestro di Stalla” del duca Federico II Gonzaga, morì nel 1535) dopo il matrimonio con Clara Anguissola e rappresenta uno degli ultimi esempi dello stile mantegnesco prima dell’arrivo di Giulio Romano a Mantova (1524) …. la camera è decorata con 14 lesene simili a quelle della chiesa di santa Maria della Vittoria (1496-1515). Anche la corona di alloro attorno all’emblema richiama quelle delle volte di Santa Maria della Vittoria, o di santa Maria dei Voti (1482)”.