CASTELBELFORTE – Mantua Surgelati ancora al centro delle cronache mantovane, questa volta con una lettera di Federica Freddi, inviata alla nostra redazione, in risposta a quanto apparso negli ultimi giorni sulla stampa locale. Pubblichiamo integralmente la lettera, per dovere di cronaca, senza sottoscriverne i contenuti. Una lettera che conferma come pare senza fine il conflitto all’interno della famiglia Freddi, con le due socie Federica e Francesca, riguardo la vendita dell’azienda di Castelbelforte, operazione che coinvolge ben 600 dipendenti.
“Cara Francesca,
le dichiarazioni che hai reso con la tua lettera del 19 luglio mi stupiscono. Perché improvvisamente dimentichi tutte le proposte e le offerte che ti ho fatto? Perché non riporti di aver ricevuto ripetutamente, attraverso i tuoi legali, serie proposte di acquisto? Perché non menzioni la lettera di una primaria banca con la quale quest’ultima si diceva pronta a
mettere a disposizione tutte le somme necessarie per l’acquisto e per gli investimenti necessari in Mantua Surgelati?
Perché non dici che quello che dispregiativamente qualifichi come “Mister X” è un potenziale acquirente che ha chiesto di poter iniziare seriamente delle trattative con il vincolo della riservatezza, e che tu ti sei opposta, senza alcun motivo, e solo per favorire una unica trattativa con Italpizza? Perché critichi il mio piano industriale (senza nemmeno conoscerlo)
quando in tutti questi anni né tu, né tuo padre (che gestite la Mantua Surgelati rispettivamente come unica dirigente e presidente del consiglio di amministrazione) ne avete mai proposto uno? Perché se non vuoi vendere a me, non accetti
che ci sia un processo lineare e trasparente per trovare il miglior partner per Mantua Surgelati? Perché non dici che con Italpizza hai sottoscritto un accordo per “svendere” la società ad un nostro concorrente, il quale peraltro non ha dimostrato di possedere la necessaria capacità finanziaria e che non ha mai presentato il suo piano industriale? Perché
ti limiti a dire che Italpizza si dichiara disponibile a rinunciare alla causa, ma non dici che in quella causa io ho chiesto ad Italpizza 5.000.000 € per i danni generati dalla trattativa nei miei confronti e che anche Mantua Surgelati che è stata danneggiata da Italpizza ha chiesto a Italpizza la restituzione di tutti i costi sostenuti? Perché non dici alla CGIL che
pare supportare la tua posizione che Italpizza è una azienda che in passato l’ha vista contrapposta alle associazioni sindacali in una dura vertenza in difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici? Perché non dici che la richiesta dell’amministratore giudiziario al Tribunale di Brescia l’ho proposta io a fronte delle irregolarità gestionali di tuo padre,
mio fratello sia dal punto di vista organizzativo che nella gestione, e che hanno portato la Columbus alla chiusura, con la speranza che venga tutto reso trasparente? Perché prima hai pubblicamente dichiarato di essere disponibile a “vendere a chiunque purché non sia Federica Freddi” ed ora, invece, impedisci a chiunque (Morato Pane, Mister X, Roncadin, Finspe) di compiere le naturali attività di due diligence e fare
la propria proposta, per privilegiare come unico soggetto Italpizza? Solo perché Italpizza ha un accordo segreto con voi? Perché non dici che Italpizza non è pronta a definire l’operazione in tempi rapidi, come tu dici, ma che ha espressamente
chiesto di fare una due diligence per di più a nostre spese … ponendo cioè i costi della due diligence a carico mio, tuo e di Mantua Surgelati?
Cara Francesca, tutto questo non è quello che avrebbe voluto mio padre e tuo nonno, e non è quello che desidero per i nostri dipendenti e per il ben della comunità mantovana in cui viviamo. I miei comportamenti sono e sono stati lineari e trasparenti: non ho accordi paralleli con nessuno e presidio perché venga individuato il miglior partner che garantisca i livelli occupazionali, si dimostri un interlocutore serio e affidabile
nel solo ed esclusivo interesse di Mantua Surgelati e dei suoi lavoratori. Lancio pubblicamente un appello affinché si possa presto trovare una intesa con gli altri soggetti che nelle scorse settimane hanno manifestato il loro interesse. Il rischio concreto che Mantua Surgelati e i suoi lavoratori stanno correndo è che l’ostinazione di un amministratore e di una parte della proprietà nel prendere in esame solo la strada della cessione a Italpizza, per un mero interesse personale, possa portare concretamente Mantua Surgelati in una situazione di crisi irreversibile. Confermo la mia assoluta e
pubblica disponibilità a prendere in esame tutte le offerte che arriveranno da Morato Pane, da Roncadin e dalla famiglia Spezzapria (tutti soggetti finanziariamente solidi e leader nei rispettivi mercati) e ti invito caldamente a fare lo stesso.
Un percorso di due diligence, per quanto mi riguarda, può iniziare anche domani per concludersi in tempi brevi. Il mio unico fine è che la vendita di Mantua Surgelati avvenga attraverso un percorso serio, trasparente e corretto. Oggi invoco e pretendo serietà e coerenza da tutti gli attori coinvolti: se la volontà è quella di mettere in sicurezza Mantua Surgelati e le sue 600 famiglie le soluzioni sono a portata di mano e sono sotto gli occhi di tutti; se invece il fine è solo quello di portare avanti processi non trasparenti con finalità non palesi, le risposte alle domande che ho formulato sopra dovranno essere fornite dalle parti interessate direttamente ai dipendenti di Mantua Surgelati”.