CASYELBELFORTE – Sindacati di nuovo sul piede di guerra contro la proprietà della Mantua Surgelati. La notizia del pgamento della 14esima mensilità metà entro agosto e l’altra metà entro settembre ha fatto tornare alta la preoccupazione circa il futuro dei 600 dipendenti. Preoccupazione che comunque non era mai venuta meno durante le ultime settimane. Ecco perchè i sindacati di categoria di Cgil e Cisl hanno indetto per giovedì 28 luglio uno sciopero di 4 ore a fine turno.
“La Fai Cisl Asse del Po, vista la comunicazione dell’azienda relativa al rinvio ed al frazionamento del pagamento della 14° mensilità nei mesi di agosto e di settembre, ritiene preoccupante ed allarmante tale decisione da parte della Direzione, che priva del sacrosanto diritto al compenso economico le lavoratrici e i lavoratori. Per noi tutto questo è inaccettabile e rappresenta la cifra di una misura ormai colma!” dichiarano il segretario generale Fai Cisl Asse del Po Paola Marazzi e Ciro Di Lena, sempre della segreteria del sindacato.
“I componenti del Consiglio di Amministrazione devono assumersi le proprie responsabilità e non possono trincerarsi dietro un silenzio assordante! Abbiamo chiesto più volte di incontrare i vertici dell’azienda, che non si sono degnati di rispondere. Abbiamo fatto presidi, assemblee aziendali e pubbliche, abbiamo scritto ai parlamentari e ai consiglieri regionali, abbiamo mobilitato la comunità per il futuro della Mantua Surgelati, in quanto patrimonio del nostro territorio, soprattutto grazie al lavoro, all’impegno e alla capacità delle lavoratrici e lavoratori. Tutto questo senza che giungesse un ben che minimo cenno dai proprietari” continuano i sindacalisti.
“Non accettiamo questo mancato pagamento della 14° perché è una atto in totale spregio alla dignità delle lavoratrici e lavoratori. Per questo a difesa e a tutela della dignità e del diritto alla retribuzione, indiciamo lo sciopero di giovedì 28 luglio per 4 ore alla fine di ogni turno. A questa azione seguiranno altre forme di mobilitazione e protesta verso i vertici dell’azienda” concludono Marazzi e Di Lena.