Marmirolo aumenti mensa, il Comune posticipa al 2026. Genitori delusi: “problema solo rimandato”

MARMIROLO – Delusione e amarezza tra i rappresentanti dei genitori del Consiglio di Istituto, dopo l’incontro di questa mattina con l’Amministrazione comunale di Marmirolo sui rincari della mensa scolastica. “Il lungo incontro con il Sindaco e parte della Giunta comunale non ha portato le risposte che le famiglie si aspettavano. Alle nostre richieste di chiarimento sull’aumento delle tariffe della mensa e di altri servizi scolastici, l’Amministrazione ha risposto solo con un generico “non ci sono soldi”. La giustificazione della “coperta troppo corta” è stata ripetuta più volte per motivare l’impossibilità di trovare una soluzione equilibrata tra la tariffa originaria di €3,5/4€ e quella attuale di 5,71€ a pasto. L’unico sforzo che il Comune è disposto a sostenere è l’applicazione delle “nuove” tariffe a partire dall 1/1/2026, applicando retroattivamente, per chi ad oggi ha gia usufruito del servizio, le tariffe preesistenti; rinviando così il problema senza affrontarlo davvero” spiegano i genitori con una nota.

“È vero che ci sono Comuni che applicano tariffe simili ovvero più alte, ma è vero anche che vengono applicate agevolazioni in base a fasce di reddito Isee, che nel nostro caso sono state totalmente abolite. Le famiglie non possono essere considerate un peso accessorio né escluse dalle priorità del Comune. La mensa scolastica non è solo un servizio a pagamento: è un diritto dei bambini, un momento educativo di condivisione e crescita, che non può essere ridotto al mero prezzo del pasto – peraltro spesso di qualità non soddisfacente (come a Pozzolo, dove i bambini mangiano pasti in piatti termosaldati)”
Ci teniamo a sottolineare che abbiamo partecipato all’incontro esclusivamente in qualità di rappresentanti di tutte le famiglie, di qualsiasi reddito, e senza alcun interesse politico. Invece, la discussione è stata portata sul piano politico e ridotta al solito “scaricabarile” a cui siamo abituati. Purtroppo, resta evidente una contraddizione: durante la campagna elettorale le famiglie sono riconosciute come centrali per la comunità, mentre nelle decisioni concrete vengono spesso dimenticate. Quando servono i voti, contano; quando servono soluzioni reali, diventano invisibili” continua la nota.

Le risposte ricevute non risolvono la situazione, ma rappresentano soltanto una proroga del problema. Noi, insieme alle famiglie, non ci fermeremo: continueremo a chiedere con forza soluzioni concrete, perché crediamo che i bisogni dei bambini e delle loro famiglie debbano essere messi al centro delle scelte di questo paese. Con amarezza constatiamo che, se ci sono tagli da fare, a rimetterci sono sempre i bambini e i servizi essenziali: proprio quelli che dovrebbero essere gli ultimi a essere toccati” concludono i genitori del Consiglio di Istituto.