Mibact: “l’iter per il parco del Te è all’inizio”. E sul milione per la Capitale della Cultura ammette il ritardo. Baroni: “fatta chiarezza”

Rossi lancia una petizione contro il Parco del Te ma FI e FDI si dissociano e dicono a Palazzi:

L’interpellanza sulla riqualificazione dei giardini di Palazzo Te da parte della deputata mantovana di Forza Italia Anna Lisa Baroni è approdata oggi alla Camera. La parlamentare voleva avere delucidazioni sul finanziamento di 5 milioni di euro dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Mantova per la realizzazione del nuovo parco tra la villa giuliesca e lo stadio Martelli.
In particolare Anna Lisa Baroni, che ha richiesto spiegazioni sull’iter autorizzativo, sollevava critiche sul fatto che il progetto presentato da Palazzi non tiene conto delle “Linee guida per la progettazione dello spazio pubblico” depositate da tempo presso l’Ufficio Unesco di Mantova e Sabbioneta frutto di un importante studio finanziato con denaro pubblico che ha portato alla redazione di tre corposi volumi.
Il Ministero dei Beni culturali ha risposto premettendo che la rinascita dei giardini di Palazzo Te “costituisce un rilevante elemento di riqualificazione per un ambito molto importante, manomesso e trascurato della città di Mantova”.
Il Mibact ha confermato, così come era stato evidenziato dalla deputata mantovana, che il sito “Mantova e Sabbioneta” ha beneficiato in passato di un finanziamento di 198 mila euro nel contesto delle “Linee guida per il progetto dello Spazio pubblico urbano e di un finanziamento di 98 mila euro per “I giardini dei Gonzaga – Studio Storico, rilievo ed analisi per il recupero e il restauro in esito al quale sono stati pubblicati i volumi sui Giardini dei Gonzaga accennati nell’interpellanza”.
Il Ministero viene così al finanziamento di 5 milioni di euro e spiega che è inserito nel programma “Grandi Progetti Beni Culturali”.
La scheda intervento presentata dal Comune di Mantova, attraverso la locale Soprintendenza riferiva di un fabbisogno economico di oltre 11 milioni. La quota destinata dal Mibact per la realizzazione dell’intervento ha lo scopo di riqualificare il parco. L’obiettivo è quello di realizzare una grande arena verde per la vita quotidiana dei cittadini, per le famiglie, per gli sportivi, per le scuole e per le iniziative culturali. Si tratta di un grande parco urbano sul modello delle grandi città europee. Quanto alla specifica richiesta relativa all’iter autorizzativo del progetto, è utile ricordare che l’area è assoggettata a tutela indiretta e che allo stato non risulta ancora essere stato depositato ufficialmente, presso la Soprintendenza, il progetto per i pareri previsti dalla normativa vigente. Allo stato attuale la scheda presentata dal Comune evidenzia la necessità di uno studio di fattibilità tecnica ed economica. Si è dunque in una fase iniziale delle operazioni che vedranno necessariamente coinvolti il Comune di Mantova e la competente Soprintendenza per l redazione di un progetto esecutivo che possa soddisfare contemporaneamente le azioni di tutela e quelle di valorizzazione, avendo cura di considerare, per quanto possibile, anche gli studi già elaborati.
In proposito vi sono stati due incontri preliminari (il primo precedente l’emergenza sanitaria e il secondo il 26 agosto) nei quali si è avviato il confronto e la discussione sullo studio preliminare di fattibilità del progetto di riqualificazione paesaggistica dell’area di Palazzo Te, con i progettisti dello Studio AG&P greenscape di Milano, incaricato dal Comune di Mantova per la progettazione dello spazio verde…”
“Nel corso dei due incontri con i progettisti incaricati sono state sottolineate le criticità rilevate e fornite nuove indicazioni che dovranno essere recepite e quindi elaborate e prodotte nella progettazione finale per consentire di rilasciare il parere positivo all’intervento”.
Il Mibact interviene anche sul milione di euro che doveva essere stato erogato per Mantova Capitale Italiana della Cultura e non ancora arrivato al Comune. Il Ministero ammette il ritardo dovuto “alla persistenza di problemi di natura tecnico-informatica e contabile” … “che invalidano l’invio dei dati”. Il Ministero, che a tal proposito invita anche il Comune di Mantova ad adeguarsi alle procedure previste dal Sistema di Gestione e Controllo (Si.Ge.Co),  confida comunque in una celere soluzione della vicenda.
Anna Lisa Baroni si è dichiarata soddisfatta della risposta del Ministero e spiega il perché “Abbiamo avuto la conferma che è stata presentata solo una scheda sulla base delle cui indicazioni sono stati accantonati 5 milioni di euro. Siamo quindi molto lontani dall’intervento mentre a sentire Palazzi sembrava che domani fosse pronto il progetto. Inoltre nell’incontro del 26 agosto sono state evidenziate delle criticità rispetto alle indicazioni incluse nella scheda e le indicazioni del Mibact sono quelle di tenere in considerazione, nella redazione del progetto, gli studi già elaborati. Quanto evidenziato oggi dimostra che non sono io a non volere il bene della città, come dice Palazzi, io faccio solo il mio dovere cercando di vederci chiaro in quello che si fa”.
La deputata è soddisfatta anche per la parte relativa alla spiegazione del mancato arrivo del milione di euro.
Il Ministero in verità non è chiaro su di chi sia la responsabilità dei problemi di natura tecnico-informatica”. Per Anna Lisa Baroni la responsabilità è del Comune di Mantova. Dagli uffici di via Roma  però già più volte in passato era stato evidenziato che si tratterrebbe di problemi del Ministero dovuti al cambio di software che gestisce questo tipo di contributi. Proprio per questo i finanziamenti non sarebbero arrivati a nessuna città Capitale italiana della Cultura. Pare però che ora qualcosa si muova.
L’ultimo cenno di Anna Lisa Baroni è per Colaninno e Zolezzi. “Per questa vicenda – spiega la parlamentare – ho ricevuto la solidarietà di numerosi autorevoli esponenti storici del centro sinistra mantovano. Mancano all’appello i due deputati di maggioranza”.