Mille contagiati nelle Rsa ma i dati di Ats sono contrastanti. I sindacati: “non fornite le cifre dei decessi”. Costituito un tavolo di lavoro

Cgil, Cisl e Uil:

MANTOVA – Nuovo confronto coordinato dalla Prefettura ieri sulla situazione dei contagi nelle Case di Riposo tra i sindacati Ats e Asst e enti gestori. Un vertice, ancora una volta in videoconferenza, che lascia però di nuovo molto amaro in bocca alle organizzazioni sindacali per le risposte non avute e anche per i dati che sono stati forniti da Ats che non coinciderebbero nemmeno con quelli divulgati dalla Regione il 18 aprile scorso.
Secondo Cgil, CISL, Uil confederali, pensionati, Funzione Pubblica, Fisascat e Uiltucs, “l’incontro con Ats, Asst ed enti gestori ( Apromea, Uneba, Aiop, LegaCoop, Confcooperative) non ha sciolto la richiesta di avere i dati sui decessi accaduti nelle RSA mantovane e a domicilio, in quanto nessuno ha dato la disponibilità a fornirli.
Da parte sindacale è stata ribadita la necessità di avere la verità sui decessi. Tuttavia il tavolo, voluto con l’aiuto del Prefetto (il secondo dopo quello del 7 aprile), ha consentito di dare risposte alla richiesta del sindacato di procedere all’apertura di un luogo di confronto, e per questo si è concordato di dare seguito con un Tavolo di Lavoro, come richiesto dalle organizzazioni sindacali di categoria, che dia l’avvio a confronti; da lì si parta per monitorare la situazione (numero di tamponi fatti per ospiti e operatori, Dpi distribuiti, formazione degli operatori) e sia luogo di confronto riguardo i protocolli di sicurezza e sanitari adottati dalle RSA di concerto con Ats e Asst.
L’Ats ha comunicato i seguenti dati per i tamponi: 2239 fatti agli ospiti di cui 746 sono risultati positivi; 2146 fatti agli operatori di cui 243 positivi; dati contrastanti rispetto all’ultimo tavolo con la Prefettura” dicono i sindacati ma assolutamente contrastanti anche con il numero di 805 ospiti nelle Rsa mantovane positivi divulgato dalla Regione il 18 aprile scorso quando era emerso che il 28% dei contagiati mantovani era appunto tra gli anziani delle Rsa ma che questa percentuale era in verità ben più alta visto che i tamponi, sempre secondo la Regione, erano stati fatti in quel momento solo al 43% degli ospiti.
“Come sindacati abbiamo fatto un passo avanti – proseguono Cgil, Cisl e Uil- sarà importante proseguire il confronto e mantenere la massima attenzione e sicurezza sul mondo delle RSA e dell’assistenza domiciliare. Inoltre, ribadiamo la nostra contrarietà a portare i pazienti Covid-19 nelle RSA, è assolutamente sbagliato e pericoloso per gli ospiti; bisogna creare altri luoghi per assistere i pazienti Covid-19. Infine, è fondamentale rafforzare le strutture della medicina del territorio per far fronte al Covid 19 che sarà presente per molto tempo nel territorio”.
Un comunicato della Prefettura evidenzia poi che: “l’Ats ha sottolineato come con la collaborazione dei Gestori sia stato siglato un Protocollo operativo che costituisce una novità per la Lombardia e che contempla sia gli aspetti formativi degli operatori delle Rsa sia l’accompagnamento nella realizzazione della più opportuna gestione organizzativa oltre che nella applicazione di protocolli sanitari condivisi anche con l’Asst.
Per quanto riguarda l’individuazione di posti per pazienti Covid nelle Rsa è stato precisato che attraverso bandi pubblici è stata acquisita la disponibilità di alcune decine di posti in alcune strutture, per le quali non è stata ancora reperita la gestione e sono ancora in corso valutazioni di idoneità. Si tratta, comunque , è stato spiegato, di posti per pazienti già idonei a tornare al proprio domicilio. In ogni caso verrebbero assicurate tutte le cautele di isolamento per evitare rischi di contagio.
Quanto ai tamponi, è stata lasciata autonomia decisionale alle strutture, ma, di fatto, praticamente tutti gli ospiti e gli operatori sono stati o saranno a breve sottoposti al test. L’attività di tamponatura è avvenuta con la collaborazione dell’Asst.
Quanto al test sierologico, anch’esso verrà comunque presto utilizzato nelle Rsa. In caso di risultanze positive occorrerà fare il tampone e nei casi dubbi sarà obbligatorio l’isolamento fiduciario.
Per i Dpi, ad oggi sono state consegnate 25000 mascherine ffp1, 7180 ffp2, 21300 chirurgiche, 4710 camici, 5000 visiere, oltre a materiale disinfettante di varia natura.
Per quanto riguarda i dati sulla situazione nelle Rsa, questi sono in fase di elaborazione da parte di Ats che opera a tal fine sulla base di parametri indicati da Regione Lombardia e tramite l’Osservatorio epidemiologico.
I rappresentanti delle Associazioni dei Gestori hanno rappresentato che la situazione è molto migliorata rispetto all’inizio. I Dpi sono molto più disponibili e l’azione di tamponatura è costante.
Su ulteriore richiesta sindacale l’Ats ha fornito anche risposte sulle Usca previste dalle disposizioni regionali. In provincia ne sono state costituite quattro : Mantova, Viadana-Casalmaggiore, Alto Mantovano e Basso Mantovano, con 21 medici che vanno a domicilio dei soggetti monitorati.
I medici delle Usca, ovviamente, come quelli di base, hanno il kit di protezione da utilzzare in caso di accessi al domicilio dei pazienti.
I sindacati hanno rinnovato l’esigenza di incontri periodici, per continuare e rendere costante il confronto avviato con i due incontri svolti con la mediazione del Prefetto.
Sia Ats che Asst hanno espresso disponibilità in tal senso, così come i rappresentanti dei Gestori delle RSA.
Il Prefetto Carolina Bellantoni ha concluso osservando che da qui in avanti il tavolo potrà proseguire tra le parti direttamente interessate, vertendo su aspetti principalmente tecnici, mentre resta confermata la sua disponibilità a presiedere ulteriori incontri con gli stessi attori su particolari tematiche. Il Prefetto si farà inoltre portatore dei contenuti della riunione anche verso i Sindaci, tramite la Provincia di Mantova”