MARCARIA – Con una rabbia che si portava dietro da sette anni lo scorso giugno si era recato presso il municipio di Marcaria e lì, prendendo in mano un coltello, aveva minacciato di morte il sindaco Carlo Alberto Malatesta e i dipendenti presenti. Ieri, Alfredo Bissolati, 58enne di San Michele in Bosco, è stato condannato dal giudice Stefano Ponti a scontare sedici mesi ai domiciliari per resistenza e minacce aggravate.
Il 58enne era già conosciuto alle forze dell’ordine e ai dipendenti del Comune di Marcaria, in particolare agli agenti della Polizia Locale: sette anni fa aveva dato il via a una discussione con alcuni di loro durante i rilievi di un incidente e nel giro di poco era passato dalle parole alle botte, picchiando uno degli agenti e facendolo finire in ospedale.
Lo scorso 15 giugno Bissolati invece si è recato in Comune dove, in evidente stato di alterazione, ha iniziato a minacciare i dipendenti, cercando ossessivamente la comandante della Polizia Locale Monica Allegri, e dicendo loro che teneva delle pistole in auto. Poi davanti a un’agente della Polizia Locale ha tirato fuori un coltello.
Una volta che il sindaco Carlo Alberto Malatesta è entrato in Municipio ha iniziato a insultarlo, poi è passato anche nei suoi confronti alle minacce di morte, quindi ha fatto il gesto di tirar fuori dalla tasca il coltello. Probabilmente intuendo che a quel punto sarebbero stati chiamati i carabinieri, cosa che è avvenuta subito, l’uomo se ne è andato ed è stato rintracciato dai militari poco dopo in un bar di San Michele in Bosco, paese dove abita.
Il 58enne ha insultato pesantemente anche i carabinieri, e ha fatto resistenza nei loro confronti tirando pure un calcio a uno di loro. Sono scattati così gli arresti, non prima però di aver perquisito la sua auto – una Panda – dove non sono state ritrovate le pistole che l’uomo minacciava di avere bensì una mazzetta da muratore e un tubo in ferro. Era stata perquisita anche la sua casa. Qui per impedire ai carabinieri di procedere con la perquisizione l’uomo li ha minacciati con un coltellino svizzero e ha scagliato contro uno di loro una pesante griglia in ferro. Erano scattati così gli arresti, non senza fatica visto che ci erano voluti quattro carabinieri per tenerlo fermo.